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Nonostante una vendemmia 2017 difficilissima, per il Nobile di Montepulciano è un’annata a “5 stelle”, il massimo del rating (rumors WineNews). In 15 anni, secondo il Consorzio, nel territorio arrivati 340 milioni in vigna e in cantina

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Nonostante una vendemmia 2017 difficilissima, per il Nobile di Montepulciano è un’annata a 5 stelle

Nonostante una vendemmia 2017 difficile come non mai, tra le gelate di aprile e la siccità estiva, per il Nobile di Montepulciano è un’annata “a 5 stelle”: stando ai rumors WineNews, la Commissione Tecnica del Consorzio dovrebbe aver assegnato il rating più alto possibile all’annata, che sconterà comunque un calo produttivo intorno al 30%. L’ufficialità domani, all’Anteprima del Vino Nobile (in assaggio il Vino Nobile di Montepulciano 2015 e la Riserva 2014).
Un Nobile di Montepulciano che già il Redi nel 1685 definiva “d’ogni vino è il Re” nell’opera Bacco in Toscana, e che oggi è un motore economico fondamentale del territorio. Non solo grazie ad un valore alla produzione del vino che si aggira sui 65 milioni di euro ogni anno, e ad un valore patrimoniale, tra cantine e vigneti, intorno ai 350 milioni di euro. Secondo i numeri del Consorzio, infatti, negli ultimi 15 anni, le 76 aziende vitivinicole del territorio hanno investito oltre 340 milioni di euro per interventi in cantina o nei vigneti. Una media di 4,7 milioni per impresa vinicola per interventi di varia natura: dal restyling della cantina, a miglioramenti dei vigneti, passando per la tecnologia in campo e in cantina fino alla sostenibilità ambientale.
Ma è un territorio che attira anche investimenti, come testimonia il fatto che il 42% delle aziende produttrici sono nate o hanno cambiato il proprietario negli ultimi dieci anni. Con proprietà provenienti da fuori Regione (il 60%), ma anche da Montepulciano (il 25%), mentre il 15% degli investitori degli ultimi dieci anni arriva dall’estero.

Secondo il sondaggio del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, se quasi tutti dicono di aver investito nel territorio per la riconosciuta qualità del Vino Nobile di Montepulciano, il 74% sostiene di averlo fatto per il prestigio della denominazione, mentre il 65% per la fama di Montepulciano, inteso come territorio e borgo rinascimentale, nel mondo. Per il 56% delle imprese vinicole, investire in questo vino è dovuto al forte legame con il territorio e alla eleganza qui espressa dal Sangiovese. Il 35% ha risposto che si investe nel Vino Nobile perché all’estero è percepito come una delle eccellenze della Toscana e, quindi, dell’Italia. Se è il brand, quindi, ad attrarre nuovi investitori e a far investire nel rinnovamento le storiche imprese, per il futuro la parola chiave è sostenibilità. Per il 47% delle aziende, invece, il futuro vorrà dire investire in enoturismo e ospitalità.

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