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“Tuscany Wine Week”, via alla settimana che segna il debutto sulla scena dei più grandi vini di Toscana: si parte oggi da Firenze, con “Buy Wine”, sulle note di Sting, la chiusura con Benvenuto Brunello, il 16-17 febbraio a Montalcino

La stagione delle anteprime entra nel vino, con la “Tuscan Wine Week”, la lunga settimana che segna il debutto sulla scena dei più grandi vini di Toscana, con i primi assaggi, nel bicchiere, di una delle vendemmie più difficili di sempre, che ha segnato un calo produttivo del 40%, con pesanti perdite in tutte le principali denominazioni, dal Morellino di Scansano (-56,48%) al Rosso di Montepulciano (-53,21%), dal Maremma (-42,92%) al Carmignano Rosso (-39,94%), dal Chianti (-39,91) al Rosso di Montalcino (-39,71), dal Brunello di Montalcino (-34,86%) al Nobile di Montepulciano (-31,64%), dal Chianti Classico (-27,62%) alla Vernaccia di San Gimignano (-25,69%) e Bolgheri (-25,24%). Un ammanco che si traduce in 145 milioni di bottiglie in meno sul 2016, e una perdita economica stimata in 480 milioni di euro, ma che non ferma certo la voglia di farsi scoprire, da professionisti, giornalisti e wine lovers, specie perché scarsità non fa rima con poca qualità, al contrario: il Brunello di Montalcino, all’annata 2017, ha assegnato 4 stelle, che vuol dire un’ottima annata, ed il livello non si discosterà troppo nel resto della Toscana, con la Vernaccia di San Gimignano, unica denominazione bianchista, che parla apertamente di buona qualità. Il format è lo stesso a cui i territori toscani ci hanno abituato negli ultimi anni, ossia una lunga full immersion con il bicchiere perennemente in mano. Un modo senza dubbio intelligente di accorpare tanti eventi, del tutto scollegati tra loro, ma che non risolve uno dei limiti atavici del vino italiano, ed in questo caso del grande vino toscano: la frammentazione. Dieci giorni di anteprime, anche per il buyer più interessato o il wine lover più entusiasta, possono rivelarsi un’impresa sfiancante, mentre la stessa promozione del brand Toscana, tra diversità e distinguo, rischia di uscirne indebolito, e se qualche grande denominazione vive già di luce propria, altre fanno ancora fatica ad emergere.

Ad ogni modo, si parte oggi con Buy Wine, (www.buy-wine.it) evento business to business, all’edizione n. 8, firmato dalla Regione Toscana, con 215 aziende da tutta la Regione pronte ad incontrare oltre 190 buyer di 39 Paesi, dagli Usa al Canada, dalla Cina alla Danimarca, dalla Corea del Sud al Brasile, ai new entry Azerbaijan, Colombia, Marocco, Libano, Perù e Thailandia, e con il ritorno di Norvegia, Svizzera e Ucraina (il 90% delle cantine è già sui mercati internazionali, il 50% vi stringe affari e con una media di 3 operatori), alla Fortezza da Basso a Firenze. Un format che cresce, come raccontano i numeri: oltre 21.000 sono state le “like” (preferenze di appuntamento) espresse reciprocamente dai seller toscani e dai buyer internazionali, e grazie a questo le agende degli incontri sulla quale si articolano le due giornate di trattative, hanno raggiunto un altissimo livello di perfect matching (oltre il 63%), mai ottenuto prima.
Buyer che l’11 ed il 12 febbraio andranno alla scoperta di 14 aree di produzione, attraverso 6 educational tour, dai Vini Cortona e Valdarno di Sopra a Vernaccia di San Gimignano e Maremma, il 12 febbraio, quando i vini della bassa Toscana torneranno sui banchi d’assaggio al Granaio Lorenese di Spergolaia (Grosseto)
, con una giornata di degustazioni organizzata dai Consorzi Tutela Vini Montecucco, con il Sangiovese coltivato nei sette comuni incastonati tra il Monte Amiata ed il Mar Tirreno, della Doc Maremma Toscana, nata nel 2014 e che poggia su un territorio vitato di 8.700 ettari, da cui nascono 5,7 milioni di bottiglie l’anno, e del Morellino, la denominazione con più storia della Toscana meridionale, con i suoi 200 soci e 1.500 ettari vitati, e rivolta a un pubblico selezionato di buyer internazionali, stampa e operatori; da Pitigliano, Sovana e Nobile di Montepulciano a Montecarlo Vini e Consorzio Carmignano; da Chianti Classico e Vino Orcia, dove i wine merchant saranno accolti il 12 febbraio nelle splendide sale affrescate di Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia, con una master class guidata di 9 vini Orcia, cui seguirà l’incontro con le aziende partecipanti (Atrivm, Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Loghi, Roberto Mascelloni, Poggio Grande e SassodiSole) in una degustazione “around the table”, a Grance Senesi e Brunello di Montalcino.

Domani, invece, la Fortezza da Basso di Firenze cambia look, ed insieme alla seconda giornata di Buy Wine presenta anche la prima vera e propria Anteprima, quella che vede insieme i Consorzi dell’“Altra Toscana”, ovvero quella delle denominazioni meno blasonate: Carmignano che celebra 300 anni di storia del primo territorio del vino italiano dal bando del Granduca Cosimo III de’ Medici, del 1716; Casole d’Elsa-Terra di Casole; Colline Lucchesi; Cortona, dove il comparto vino è sempre più un pilastro dell’economia locale, con una produzione annua di un milione di bottiglie per un fatturato che supera i 3 milioni di euro, di cui il 70% dai mercati esteri, Usa e Nord Europa su tutti, senza dimenticare i 500 posti di lavoro garantiti dalle aziende enoiche, né l’indotto, in termini di turismo e ristorazione, che ricade sul territorio; Elba; Maremma Toscana; Montecucco; Montecarlo di Lucca Montecucco; Pitigliano e Sovana; Val di Cornia; Valdarno di Sopra (www.anteprimetoscane.it). Ma ci saranno anche la degustazione guidata “Il Sangiovese & Co. in Toscana: passato, futuro e buone norme”, e la presentazione ufficiale della Settimana delle “Anteprime di Toscana 2018” con un focus sul comparto vitivinicolo toscano, con, tra gli altri, Marco Remaschi, assessore Agricoltura Regione Toscana, Fabio Del Bravo, direttore Sviluppo Rurale Ismea, Luca San Just di Teulada, presidente A.vi.to, e l’apertura affidata alla popstar Sting e alla moglie Trudie Styler, vip-vignerons alla Tenuta Il Palagio in Toscana. A seguire, la degustazione guidata “Un viaggio attraverso i vitigni locali: autoctoni riscoperti e alloctoni radicati”.
L’11 febbraio, sempre a Firenze, ancora alla Fortezza da Basso, sarà la volta di Chianti Lovers, con l’assaggio del Chianti Docg 2017 e della Riserva 2015 (aperto al pubblico, con il calice serigrafato #Chiantilovers in tiratura limitata, food e dj set; www.consorziovinochianti.it), alfieri della denominazione più grande di Toscana, che vale 400 milioni di euro di fatturato l’anno, per 87 milioni di bottiglie in commercio, di cui il 65% sui mercati esteri, presente con più di 100 aziende per 500 vini - da tutte le sotto zone: Rufina, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colli Aretini, Montalbano, Colline Pisane, e Montespertoli - e per la prima volta insieme al Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, con 20 aziende che faranno degustare l’annata 2017 e la Riserva 2015 festeggiando 40 anni di Doc (www.consorziomorellino.it). “Mai come quest’anno arriviamo a questo appuntamento con grandi aspettative - spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - per la prima volta il Consorzio del Chianti non sarà solo e il Morellino è stato il primo ad accogliere la nostra proposta di immaginare un futuro di collaborazione fra Consorzi quando si arriva al momento delle Anteprime. Una collaborazione che riteniamo non più prorogabile se vogliamo continuare a essere competitivi a livello internazionale confrontandoci con un mercato sempre più difficile”. Gli fa eco il collega Rossano Teglielli, presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, ricordando che “nel 2018 festeggiamo i 40 anni della denominazione e per dare un respiro sempre più internazionale al nostro vino abbiamo deciso di allargare le collaborazioni con i consorzi di tutela di altri vini toscani, per offrire una visione il più possibile completa della ricchezza del territorio e valorizzare il Morellino per le sue peculiarità”.
Il 12 e 13 febbraio ci si sposta alla Stazione Leopolda per la Chianti Classico Collection (www.chianticlassico.com), dove saranno in anteprima nel calice le annate 2017 e 2016, e la Riserva e la Gran Selezione 2015, con 186 aziende per 659 etichette in degustazione, per un totale di oltre 9.000 bottiglie (59 le anteprime da botte dell’annata 2017 e ben 92 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione), alfieri di un territorio sempre più strutturato, dove alle associazioni nate negli anni scorsi, tra produttori di areali ben precisi, da Panzano in Chianti a Radda in Chianti, da Castellina in Chianti a Castelnuovo Berardenga, da Lamole (Greve in Chianti) a Montefioralle (Greve in Chianti) e San Casciano Val di Pesa, si aggiunge l’ultima arrivata, quella dei Viticoltori di San Donato in Poggio. “Arriviamo quest’anno a Firenze dopo una stagione difficile - racconta Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Chianti Classico - che però siamo riusciti a gestire con le migliori armi su cui oggi può contare il viticoltore moderno: la conoscenza profonda del proprio territorio e la capacità di saper aspettare il momento giusto. Così, se da un lato abbiamo dovuto registrare un significativo calo quantitativo nella produzione 2017, spero che la stampa e gli operatori che parteciperanno a questo nostro evento potranno darci conferma della qualità del neonato ’17, proprio dalle primissime anteprime da botte in assaggio in questi giorni”.
Il 14 febbraio, a San Valentino, sarà la volta, invece, della più importante denominazione bianchista della Toscana, quella della Vernaccia di San Gimignano, che nel Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada della città delle torri presenterà la Vernaccia di San Gimignano 2017 e la Riserva 2016, con oltre 40 produttori e 100 etichette in assaggio, che i wine lovers potranno, però, assaggiare in “anteprima” l’11 febbraio (www.vernaccia.it). Nel 2017 la produzione della Vernaccia di San Gimignano ha di poco superato i 5 milioni di bottiglie, dato in flessione sulla media degli anni precedenti: nel complesso, si è persa una bottiglia su 4, mentre il giro di affari della denominazione si attesta comunque sui 16 milioni di euro, il 40% del valore totale del settore vinicolo a San Gimignano. Nel 2017 è restata pressoché invariata anche la percentuale di Vernaccia di San Gimignano destinata all’export, pari al 52%, di cui il 27,5% al mercato europeo, il 18,9% al mercato americano, il 4,7% a quello asiatico. In Europa, invece, il maggiore mercato si conferma quello tedesco che da solo assorbe il 9,8% dell’esportazione, seguito da Svizzera (3,8%), Inghilterra (2,7%) e Olanda (2,6%).
Il 15 febbraio tutti a Montepulciano per l’Anteprima del Vino Nobile, alla Fortezza Medicea, restaurata dagli stessi produttori, con le degustazioni di Vino Nobile 2015 (annata premiata con il massimo della valutazione, 5 stelle) e della Riserva 2014 (www.consorziovinonobile.it), proposte anche in una degustazione comparativa, e con la presentazione dell’annata 2017 e l’assegnazione delle Stelle, ed il focus “Il vino nobile nel contesto delle denominazioni toscane e delle opportunità dei mercati internazionali”, nella nuova Enoliteca, con Andrea Lonardi del Consorzio, l’enologo Lorenzo Landi ed il critico Daniele Cernilli. Ma già il 10-11 febbraio i wine lovers hanno la possibilità di assaggiare le nuove annate dei vini in commercio da quest’anno delle 45 aziende partecipanti, in rappresentanza di oltre la metà dell’intera Denominazione. L’11 febbraio è di scena anche la tavola rotonda sul tema “Vinum Nostrum: viticoltura 4.0” a cura dell’Università Telematica Pegaso. E il 14 febbraio il Consorzio ospiterà anche il Premio Giulio Gambelli di Aset-Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana e Igp-I Giovani Promettenti, al giovane enologo under 40 il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti dal grande maestro del Sangiovese (www.asettoscana.it). “È una vera e propria festa da un lato, perché vogliamo che tutti possano godere della possibilità di degustare i nostri vini all’interno di un contesto unico quale quello della Fortezza - spiega il presidente del Consorzio, Piero Di Betto - al contempo però è un appuntamento fondamentale per il mercato, soprattutto italiano, perché si presentano le nuove annate e la partecipazione sempre più massiccia dei nostri soci è il segno di un evento consolidato”.
Chiusura, come sempre, con Benvenuto Brunello, il 16-17 febbraio a Montalcino, con il debutto nel Calice del Brunello di Montalcino 2013 (valutato con un rating di 4 Stelle), della Riserva 2012 e del Rosso di Montalcino 2016 nell’antico Chiostro del Museo nel Complesso di Sant’Agostino, ed il “ritorno” di Sting e della moglie Trudie Styler, con la rockstar chiamata a firmare la tradizionale piastrella celebrativa delle Stelle assegnate all’annata 2017 (quattro da rumors WineNews, ndr), il 17 febbraio, di fronte alla platea in cui siederanno i Ministri dell’Economia Pier Carlo Padoan e delle Politiche Agricole Maurizio Martina (www.consorziobrunellodimontalcino.it) porte aperte al pubblico il 18-19 febbraio; che può esser protagonista, se amante delle sport, anche della Brunello Crossing tra i vigneti, l’11 febbraio, con la possibilità di visitare le aziende il 10 febbraio: www.brunellocrossing.it). Prima, però, il 16 febbraio, al Teatro degli Astrusi, spazio al dibattito, condotto dal giornalista del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro, “Il Brunello nel mondo, dalle cantine al Web. Incontro con i protagonisti della Rete”, con gli interventi di Manfredi Minutelli, responsabile food & wine Alibaba, Andrea Nardi-Dei, fondatore di Vino75, e Marco Magnacavallo, Ceo di Tannico. Ma anche il 17 febbraio ci sarà una tavola rotonda, condotta ancora da Ferraro, e dedicata a “Il futuro del vino e del clima, visto dalle nuove generazioni”, cui parteciperanno anche il meteorologo de La7 Paolo Sottocorona ed il giornalista di “Wine Spectator” Robert Camuto. Nei giorni dedicati al grande pubblico, oltre ai banchi d’assaggio con i produttori, spazio al seminario “territorio, eccellenza, unicità: brunello e tartufo, incontro emozionante”, di scena la mattina del 18 febbraio, mentre il pomeriggio il focus sarà sul Moscadello, con “Quel si divino e leggiadretto: Moscadello, il più antico dei moderni”. Il 19 febbraio, invece, sarà la volta del Rosso di Montalcino con l’incontro “Rosso di Montalcino: un vino che non teme il tempo”, cui seguirà l’appuntamento con “La sfida intrigante alla cieca: Brunello giovane vs Rosso vecchio” (per costi e prenotazioni: www.vivaticket.it).

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