02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

“Sparkling Wine in the Chinese Market 2018” by Wine Intelligence: in Cina si stappa una bottiglia di spumante ogni 100 di vino fermo. Ma nel 2018, grazie ai consumi dei più giovani ed a prezzi più abbordabili, le cose inizieranno a cambiare

In Cina si stappa una bottiglia di spumante ogni cento di vino fermo. In un mondo in cui, dagli Usa alla Gran Bretagna, sono proprio le bollicine a far crescere i consumi medi, il Paese che tiene in mano le chiavi del futuro enoico ha ancora un rapporto difficile con Champagne e simili. Per capire la distanza che separa il Dragone dai mercati più evoluti, basti pensare che in Germania ogni cinque bottiglie di vino fermo salta un tappo di bollicine, per un totale di 45,5 milioni di casse l’anno (546 milioni di bottiglie), con la Cina ferma ad 1,5 milioni di casse (18 milioni di bottiglie), stando ai numeri dell’Iwsr - International Wine and Spirits Research.

Questione culturale, perché le bollicine a Pechino e dintorni sono ancora fortemente legate al momento della festa, ma anche di maturità, visto che dietro allo Champagne non c’è praticamente nulla, né il Prosecco né il Cava, per ora, sono riusciti a sfondare. Eppure, secondo il report “Sparkling Wine in the Chinese Market 2018”, firmato da Wine Intelligence (www.wineintelligence.com), qualcosa sta cambiando, proprio grazie all’arrivo sul mercato di bollicine alla portata, soprattutto economica, dei giovani professionisti, meno legati ad abitudini di consumo tradizionali.

Il 52% di chi beve spumante, del resto, ha meno di 35 anni, anche se la stragrande maggioranza della upper-middle class urbana cinese, alla fine, negli ultimi 12 mesi dichiara di aver bevuto vino rosso (73%), mentre il 29% ha bevuto Champagne ed il 28% bollicine italiane. Di strada da fare, insomma, ce n’è, ma secondo il direttore della ricerca d Wine Intelligence, Chuan Zhou, “il futuro dello spumante in Cina è brillante, si collega direttamente ai bisogni delle nuove generazioni, che si stanno allontanando dalle proprie tradizioni per abbracciare una visione diversa, in cui lo spumante si beve nel quotidiano”. E l’ottimismo è anche tra importatori e commercianti, sicuri che il futuro sia delle bollicine, ma non di quelle di Champagne: per conquistare i palati cinesi ci vogliono un po’ di dolcezza in più, aromi fruttati, e bollicine tenui. Un messaggio un codice per Prosecco, Franciacorta, Trentodoc ed Asti?

Focus - I 7 trend del mercato cinese delle bollicine secondo “Wine Intelligence”
1 - La tipologia degli sparkling wine è ancora piccolissima, vale appena l’1% dei consumi totali di vino cinesi;
2 - L’unica tipologia conosciuta è lo Champagne, nonostante la conoscenza di Francia, Italia e Spagna come Paesi produttori di bollicine solo pochissimi consumatori sono in grado di citare Prosecco e Cava;
3 - Intanto, però, spumanti a prezzi inferiori a quello dello Champagne si stanno affacciando sul mercato, sia online che allo scaffale;
4 - La proposta di bollicine economicamente più abbordabili incrociano perfettamente i gusti degli under 35, che rappresentano il 52% dei consumatori di spumanti;
5 - Sono proprio i giovani ad aver iniziato a cambiare le tempistiche del consumo di bollicine, che piano piano diventa quotidiano e slegato dal concetto di celebrazione;
6 - I consumatori cinesi preferiscono spumanti dalla bassa acidità, leggermente frizzanti. Con aromi fruttati e floreali e un limitato livello di alcol;
7 - Importante, infine, è la possibilità di acquistare una bottiglia di spumante online: amplia le possibilità di scelta e semplifica l’atto d’acquisto.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli