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L’Italia si “addormenta” sul trono delle esportazioni di vino negli Usa: mentre nel 2017 cresce solo del 1,4% in valore, Francia e Australia crescono rispettivamente del 16,9% e del 2,8%. Il consuntivo dell’Italia Wine & Food Institute

Italia
Vino italiano fermo in america, esportazioni nel 2017 sui livelli del 2016, dati Italiana Wine Food Institute

“Niente di nuovo sul fronte occidentale”: il famoso romanzo storico di Remarque descrive perfettamente la situazione di stallo delle esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti. I dati diffusi dall’Italian Wine & Food Institute (www.iwfinews.com) rivelano che il 2017 è stato un anno piatto per il mondo del vino italiano negli Usa, almeno sul fronte dei vini fermi, registrando soltanto un nominale incremento dello 0,9% in quantità e del 1,4% in valore, dovuto essenzialmente alla variazione del tasso di cambio dollaro-euro, restando sostanzialmente sui valori raggiunti nel 2016. E non è un problema di “piattume” generale del mercato vinicolo, visto che mentre l’Italia dorme la Francia e l’Australia incrementano, e non di poco, le loro esportazioni verso il Nuovo Continente, mettendo il fiato sul collo al Belpaese. I cugini d’Oltralpe infatti hanno registrato un aumento delle esportazioni verso gli Usa del 15,7 % in quantità e del 16,9% in valore, aggiudicandosi stabilmente il secondo posto in valore fra i Paesi esportatori verso il mercato gli Stati Uniti (nonostante esporti in quantità meno della metà dell’Italia). L’Australia ha visto le sue esportazioni vinicole crescere addirittura del il 23,9% in quantità e del 2,8% in valore (anche se il 50% delle esportazioni australiane sono di vino sfuso) .
L’Italia è, comunque, ancora prima nella lista dei Paesi da cui gli Usa importano vino (mercato che nel 2017 ha registrato l’ingresso complessivo di 9,4 milioni di ettolitri, per un valore di oltre 4 miliardi di dollari, contro gli 8,8 milioni di ettolitri e un valore di 3,9 miliardi di dollari del 2016, aumentando del 7% in quantità e del 5,8% in valore), tra i vini fermi: detiene ancora il 27% del mercato di importazione in quantità e il 32% in valore, avendo esportato in America 2,54 milioni di ettolitri di vino, per un valore di 1,35 miliardi di dollari, contro i 2,52, pari a 1,33 miliardi di dollari, del 2016; aumentando quindi dello 0,9% in quantità e dell’1,4% in valore.
L’Italian Wine & Food Institute evidenzia come il mercato delle importazioni vinicole statunitense sia sostanzialmente dominato da cinque Paesi, di cui solo due dell’Antico Continente: in quantità infatti il 73,5% del totale è fornito da, in ordine, Italia (2,5 milioni di ettolitri), Australia (1,7 milioni di ettolitri), Cile (1,3 milioni di ettolitri) e Francia (1,2 milioni di ettolitri); in valore invece il 72,3% del mercato è dominato da Italia (1,35 miliardi di dollari), Francia (1,07 miliardi di dollari), Nuova Zelanda (422 milioni di dollari; in quantità esporta in Usa 693.340 ettolitri di vino) e Australia (358 milioni di dollari).
Il mercato degli spumanti nel 2017 invece è aumentato di più di quello dei vini da tavola, anche se in modo molto meno significativo rispetto ai numeri di incremento dell’anno precedente: le esportazioni di spumanti italiani nel 2017 sono ammontate a 695.040 ettolitri, per un valore di 381 milioni di dollari, contro i 622.540 ettolitri e un valore di 347 milioni di dollari del 2016. La crescita è stata quindi dell’11,6% in quantità e del 9,6% in valore, contro il +30,8% in quantità e il +36,4% in valore del 2016.

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