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Dalla critica agli eventi, fino al “James Suckling Wine Central”: ad Hong Kong, entro fine anno, aprirà il primo wine bar firmato James Suckling. Con tutti i vini delle aziende protagoniste dei tour “Great Wines of Italy” al bicchiere

Dalle vette più alte della critica enoica, come firma di punta del magazine più autorevole del settore, “Wine Spectator”, agli eventi più esclusivi, portando il top dell’enologia mondiale in giro per i quattro angoli del globo, dagli Stati Uniti all’Asia, con l’Italia protagonista nelle tappe dei “Great Wines of Italy”, che hanno toccato o toccheranno Miami, New York, San Francisco, Bangkok, Pechino ed Hong Kong, dove adesso James Suckling, fresco “Cittadino Onorario” di Montalcino, patria del Brunello, è pronto ad una nuova sfida, una sorta di chiusura del cerchio. In cantiere, come racconta l’edizione di Hong Kong del magazine Uk “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), c’è l’apertura di un wine bar nella Città Stato asiatica, o meglio di un “wine showroom”, come l’ha definito lo stesso Suckling, entro la fine dell’anno.

Si dovrebbe chiamare “James Suckling Wine Central”, e punterà forte sul vino al bicchiere: “il mio wine bar - ha raccontato il critico - servirà tutti i vini, con il sistema Coravin, che porto in giro negli eventi di Hong Kong, ossia Great Wines of the World, Great Wines of Italy e Bordeaux Confidential, così la gente avrà la possibilità di assaggiare i vini dei produttori protagonisti dei miei eventi in qualsiasi momento, e non solo nelle 3 ore e mezza che dura una degustazione”. Una bella opportunità, non solo per Bordeaux, Champagne, Borgogna e Napa Valley, ma anche e soprattutto per le tante aziende italiane, da quelle di Barolo a quelle di Brunello, passando per i Super Tuscan, protagoniste delle tournée firmate Suckling, e la conferma di una crescita e di una maturità del mercato asiatico che ha sempre più sete (e fame) di eccellenza.

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