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Il brindisi di fine anno deve essere memorabile, e allora ecco i consigli di due palati di prim’ordine, due “campioni del mondo” della sommellerie, Paolo Basso e Luca Martini: un viaggio nel calice tra Italia e Francia

L’ultimo brindisi dell’anno deve essere, “ça va sans dire”, memorabile. E se qualcuno fosse ancora a corto di idee, nonostante l’immensa varietà che l’Italia e il mondo del vino hanno da offrire, abbiamo chiesto suggerimento a due palati di prim’ordine: il Best Sommelier of the World 2013 Asi italo-svizzero Paolo Basso ed il World Best Sommelier Ais, sempre nel 2013, Luca Martini.
Si parte con le bollicine: per Paolo Basso, la prima scelta è il Franciacorta Ziliani C Saten della cantina Chiara Ziliani, ma poiché lo champagne non può mancare, si può puntare sulla “sua” Cuvée Paolo Basso di Duval-Leroy, o su un classico come un Krug Grand Cuvèe. Champagne anche per Luca Martini, e la scelta ricade su un ricercato Rosé de Saignée di Ulysse Collin. Sui bianchi, per entrambi è d’obbligo una scelta francese e una Italia. E, per entrambi, Francia vuol dire Borgogna, e un nome mitico come Coche Dury: se Paolo Basso consiglia di scegliere a seconda del budget tra Bourgogne, Mersault o Corton Charlemagne, Luca Martini punta deciso sul Mersault 2000.
Sempre tra i bianchi, non può mancare l’Italia, e se per Luca Martini il suggerimento è un Vorberg 1991 di Cantina Terlano, “in ricordo del grande Sebastian Stocker che ci ha lasciato di recente”, per Paolo Basso la scelta ricade sullo Chardonnay di Isole e Olena.

Accomunata dal Barolo la scelta dei rossi: Paolo Basso punta sul Barolo Vigne selezione Sibi et Paucis di Luciano Sandrone, “le annate che la cantina mette in commercio a 10 anni dalla vendemmia”, mentre Luca Martini punta sul Barolo di Bartolo Mascarello 1990, stessa annata “dell’alternativa” suggerita, il classico Pergole Torte Riserva di Montevertine.
Prosit !

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