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Nella “Top 100 Wines of 2017” di “International Wine Report” tanta Italia: 20 etichette, il Barolo fa meglio del Brunello, in top 10 Vietti Barolo Ravera 2013, Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012 e Meroi Malvasia Zitelle Durì 2015

L’anno non è ancora finito, e le classifiche dei migliori vini del 2017, neanche. Ultima in ordine cronologico, quella del portale Usa “International Wine Report” (www.internationalwinereport.com),  he tra reportage dalle più importanti regioni enoiche del mondo ed appunti di degustazione ha messo in fila, nella sua “Top 100 Wines of 2017” i migliori vini sul mercato, seguendo tre criteri: il voto sulla qualità, espresso in centesimi, l’“excitement”, ossia tutti quei fattori che riguardano il produttore, le difficoltà dell’annata ed il territorio da cui arriva un vino, ed il rapporto qualità/prezzo. Per una classifica in cui, a comandare, sono ancora Usa, Francia ed Italia, rispettivamente con 29, 24 e 20 etichette, con il “solito” duopolio tra Barolo e Brunello risolto con la “vittoria” di misura del Nebbiolo di Langa sulla migliore espressione del Sangiovese di Toscana (6 a 5). Tre i vini italiani nei primi 10: Vietti Barolo Ravera 2013 (n. 4), Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012 (n. 5) e Meroi Malvasia Zitelle Durì 2015 (n. 10). Usa sul gradino più alto del podio, con il Cayuse Red Wine God Only Knows 2014 (Washington), davanti allo Château Ducru-Beaucaillou Saint-Julien 2014 Bordeaux) ed al Tor Kenward Proprietary Red Oakville 2014 (Napa Valley).
Per trovare un altro italiano bisogna scendere fino alla posizione n. 17, con il Sandrone Barolo Aleste 2013, mentre alla n. 21 troviamo il Tenuta delle Terre Nere Etna Rosso Prephylloxera 2015, seguito da un trio tutto “montalcinese”: alla n. 26 l’Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012, alla n. 27 il Casanova di Neri Brunello di Montalcino 2012, al n. 28 il Salvioni Brunello di Montalcino 2012. E ancora, alla posizione n, 29 c’è il Tenuta di Trinoro Palazzi 2014, mentre alla n. 35 ecco il Dal Forno Romano Valpolicella Superiore Vigneto Monte Lodoletta 2010, con l’Azelia Barolo San Rocco 2013 alla n. 40. Alla posizione n. 44 un vino umbro, il Paolo Bea Sagrantino di Montefalco Cerrete 2009, con due etichette di Langa a chiudere la presenza italiana nella prima metà della classifica: l’E. Pira Chiara Boschis Barolo Cannubi 2013 (n. 47) e l’Oddero Barolo
Rocche di Castiglione 2013
(n. 50).
Nella seconda metà della top 100, al n. 63 un vino mito del Rinascimento enologico italiano, il Tenuta dell’Ornellaia, Ornellaia 2014, seguito al n. 71 dal Fattoria le Pupille Saffredi 2014 ed al n. 75 dal Passopisciaro Franchetti 2014. Ancora Brunello, con il Lisini Brunello di Montalcino 2012 alla posizione n. 78, seguito dal Luigi Pira Barolo Vigna Rionda 2013 alla n. 81 e dal Ronchi di Cialla Rosé di Cialla 2016 alla n. 96.

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