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È un “buon Natale” per le enoteche italiane: vendite in crescita sul 2016 (+20%), grandi classici (Barolo, Brunello e Amarone) sugli scudi, come le bollicine, ma non solo: a WineNews il sentiment ed i commenti di Vinarius, Signorvino e Eataly

Italia
Natale florido per le enoteche italiane, i pareri di Vinarius, Signorvino e Eataly

Sotto l’albero di Natale, la bella sorpresa, quest’anno, l’hanno trovata gli enotecari del Belpaese. Con una crescita generalizzata delle vendite, nel periodo delle feste, nell’ordine del 10-20% sul 2016. Con i grandi classici come Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella, sempre i auge, le bollicine protagoniste, dal Prosecco (in particolare con il Cartizze) al Trentodoc, con la Franciacorta in testa, e una spesa a bottiglia che si fa mediamente più corposa che nel resto dell’anno. Così le tendenze registrate da WineNews con Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, Luca Pizzighella, direttore commerciale di Signorvino, e Andrea Cantamessa, responsabile delle enoteche di Eataly.
Secondo Vinarius - Associazione delle Enoteche Italiane, che mette insieme oltre 100 attività in tutta Italia, registra un aumento degli incassi tra il +10-20% sul 2016. “Qualche segnale positivo già c’era stato lo scorso anno, ma un risultato così era difficile da immaginare quest’anno”, commenta a WineNews il presidente Andrea Terraneo. Che conferma come la fine dell’anno sia ancora un momento fondamentale per le enoteche: “il dato si è un po’ spalmato nell’anno soprattutto per chi fa anche servizi di mescita, piccola ristorazione o piccola distribuzione, ma se si pensa alla sola vendita di bottiglie, direi che la fine dell’anno ancora pesa da sola per un buon 20% del totale”. Ma non solo: le feste di fine anno, tra regali da fare e la voglia di portare in tavola vini di prestigio, fa impennare anche il prezzo medio. “Se durante l’anno la spesa media per una bottiglia è tra i 10 ed i 15 euro, sotto le feste si sale, e la fascia che va meglio, in generale, è quella tra i 20 ed i 40 euro”. Un livello di spesa che riflette quello che va per la maggiore in questo periodo: “come sempre la tipologia più venduta è quella dei vini spumanti dove registriamo un’ascesa dello Champagne (+18%), e dei metodi classici italiani, in primis Trentodoc e Franciacorta (+8%). Per i vini fermi le denominazioni più richieste sono Barolo (+12%), Brunello di Montalcino (+7%), Amarone (+3%). Ma al di là delle denominazioni annotiamo una crescita dei vini cosiddetti “naturali””.
Insomma, si respira un Natale vivace tra le enoteche italiane. “Sicuramente c’è una grande ricerca del vino come regalo - commenta Luca Pizzighella, responsabile commerciale del gruppo Signorvino, l’“enocatena” presente in 15 città del Belpaese, da Torino a Firenze, da Verona a Bologna, con 700.000 bottiglie acquistate ogni anno ed un totale di 1.500 referenze, e che sta per lanciare il suo Osservatorio - noi abbiamo investito molto sul servizio e sul packaging, che è molto importante soprattutto in questo periodo, e registriamo una crescita importante, intorno al +20%. Chiaramente in questo periodo vanno benissimo le tre grandi denominazioni classiche, Barolo, Brunello e Amarone, perchè sono vini che danno sicurezza e sempre più conosciuti da tutti, anche dai non appassionati. Poi chiaramente funzionano molto le bollicine, il Prosecco, in particolare con il Cartizze, cresce molto il Trentodoc, anche se la regina delle feste resta la Franciacorta. Continua il trend Etna, che affascina il consumatore sopratutto quando gli vengono spiegati bene territorio e vini, e poi abbiamo registrato un risveglio interessante su vini come la Ribolla Gialla. La spesa media è leggermente sopra all’andamento del resto delll’anno, la fascia che va per la maggiore è tra i 15-17 euro”.
Un sentiment decisamente positivo, confermato anche da Andrea Cantamessa, responsabile delle enoteche della grande galassia di Eataly, che conta 14 realtà in Italia, e movimenta sui 2 milioni di bottiglie ogni anno.
“Noi quest’anno abbiamo fatto un’operazione importante sui grandi formati - spiega a WineNews - anche con una finalità “didattica” per spiegare l’importanza del giusto formato per l’invecchiamento. Abbiamo proposto oltre 200 etichette diverse in formato magnum nelle nostre enoteche, dagli Champagne agli spumanti italiani, e toccando tutti i territori e le grandi denominazioni, dal Piemonte alla Valtellina, dalla Toscana all’Etna. Anche grazie a questo, direi che a dicembre 2017 sul 2016, cresciamo a doppia cifra, tra il 10 ed il 20%, e sarà così anche per la chiusura complessiva dell’anno. Ovviamente in questo periodo è sempre molto vivace il segmento delle bollicine, sul quale noi lavoriamo soprattutto con i metodo Classico, Franciacorta in primis, e Trendodoc, ma anche Piemonte e così via. Poi vanno sempre bene i grandi classici, dal Barolo al Brunello, ma c’è la riscoperta di zone come l’Alto Piemonte, e continua l’interesse forte sull’Etna. Sulla fascia di prezzo, diciamo che in media sul Natale siamo sui 15 euro a bottiglia (al netto dei grandi formati, ndr), che è un discreto aumento sulla media dell’anno che è sui 10 euro, visto che noi lavoriamo molto sui vini che definiamo quotidiani”.

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