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Dalle “Live Stories” su Instagram alla realtà aumentata, passando per i fantascientifici, ma non troppo, Chatbot: dal “Wine2Wine” a Verona, ecco le nuove frontiere del digital marketing che anche la aziende del mondo del vino devono saper usare

Le “Live Stories” su Instagram, la realtà aumentata, e i fantascientifici, ma non troppo, Chatbot: sono solo alcuni dei nuovi strumenti del marketing digitale che anche le aziende del vino devono imparare ad usare per migliorare il proprio business, analizzato oggi al “Wine2Wine” a Verona nella sessione dedicata al Social media marketing, condotta dagli esperti di AQuest, agenzia specializzata nei nuovo strumenti digitali.

“Il digital marketing è un’utile opportunità nelle attività quotidiane di comunicazione per un’azienda - ha spiegato l’esperta Elena Pagliarini - e in questo ambito una rilevanza crescente la stanno assumendo Instagram e le sue Stories, che sono contenuti video e non solo, che sono pubblicati per un periodo limitato. Ad oggi si contano 800 milioni di utenti attivi su Instragram, 14 milioni dei quali in Italia, e 300 milioni di essi utilizzano le “Live Stories”. Su Instagram si contano già un milione di inserzionisti e alle “Live Stories” è possibile aggiungere dei geosticker attraverso i quali fare advertising per la propria azienda”. Secondo l’esperta, “le Stories inoltre permettono di svolgere sondaggi, anche ironici, con risultati in tempo reale e di interagire con gli utenti e tra di loro”. Inoltre, ha detto ancora, “le Stories possono essere usate da un’azienda per diversificare ulteriormente la comunicazione del proprio brand rispetto ad altri canali social, e per farsi notare. Nonostante l’uso di tale strumento sia in forte crescita non è ancora molto utilizzato dal lato business e questo rappresenta un vantaggio. Inoltre la durata limitata è utile per veicolare promozioni, news, e annunci. C’è chi sta già lavorando bene nel mondo del vino con questi strumenti, da “Wine Enthusiast” a “Decanter”, da Moët Usa ad Allegrini Winery, da Laurent Perrier a Francesco Zonin, per citare degli esempi”.

La realtà aumentata, ha detto Nicola Ferrari, è uno strumento ancora agli inizi, ma dove già si vedono i primi servizi centrati su questa tecnologia come quelli lanciati “da Ikea e Amazon per provare a vedere come un oggetto possa, ad esempio, essere collocato nella propria casa. Anche Apple, con Arkit, e Google, con Tango, si sono gettati sulla realtà aumentata, ma chi ha sfruttato al meglio e fatto conoscere maggiormente questa tecnologia nel mondo è sicuramente il gioco Pokemon Go, che ha avuto e continua ad avere successo in tutto il mondo”. Secondo l’esperto, “anche il settore del vino ha iniziato ad utilizzare la realtà aumentata. Alcuni esempi sono Wino, o 19 Crimes che usano questa tecnologia per dare vita ai personaggi sulle loro etichette. Anche Messageonwine la sfrutta per abbinare a ogni bottiglia regalata un messaggio personalizzato. La tecnologia c’è, il pubblico è pronto e in futuro la realtà aumentata diventerà qualcosa di molto quotidiano”.

Una grande espansione, secondo l’esperto Giuliano Ambrosio, è destinata ad averla anche la tecnologia dei Chatbot, programmi che permettono di simulare con un robot la relazione di una conversazione tra più persone. Tutto questo grazie alla crescente diffusione dei programmi di messaggistica istantanea “come Whatsapp e Messenger, ormai utilizzati da chiunque sul proprio smartphone. Al momento - ha ricordato - si contano 1,3 miliardi di utenti attivi che utilizzano Messenger e Whatsapp. Solo su Messenger siamo a oltre 2 miliardi di messaggi al mese e ormai le applicazioni di messaggistica hanno superato per utenti attivi i social network. Le macchine possono già oggi rispondere agli utenti a nome dell’azienda. Al tempo stesso - ha concluso - questi sistemi permettono una migliore profilazione degli utenti, per produrre analytics mirate e contenuti personalizzati. In futuro sempre più aziende ci contatteranno in questo modo, sostituendo gli umani nel customer care”.

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