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Dal “modello Salcheto” alla sostenibilità ambientale, economica e sociale di un intero territorio del vino: nel Nobile di Montepulciano ecco il progetto “SosteNobilEtà”. Michele Manelli: “obiettivo distretto entro la fine del 2018”

Italia
Da modello Salcheto a sostenibilità ambientale, economica e sociale di un intero territorio del vino: nel Nobile di Montepulciano il progetto SosteNobilEtà

Le buone idee vincono (quasi) sempre. Così come le giuste cause, spesso, almeno all’inizio, minoritarie. Di certo, ciò che 20 anni fa sembrava un obiettivo impossibile, quello di una viticoltura sostenibile, in vigna ed in cantina, oggi è alla portata non solo di qualsiasi cantina, ma di un intero territorio. Quello del Nobile di Montepulciano, dove Michele Manelli, dal 1997 alla guida di Salcheto, prima azienda del vino “off-grid” del Belpaese, ma anche nell’indicizzazione di Carbon e Water Footprint, diventando un modello di efficienza ambientale ed innovazione anche per le cantine vicine, in una sinergia grazie alla quale, oggi, un intero territorio, quello di Montepulciano, si candida a diventare uno dei primi distretti della sostenibilità italiani e nel mondo. Con una piattaforma che porterà alla certificazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale delle aziende e del territorio di produzione del Vino Nobile di Montepulciano, secondo i dettami della norma oggi più completa a livello internazionale, Equalitas.
“Il progetto “SosteNobilEtà” - racconta, a WineNews, Michele Manelli - poggia le basi sul protocollo di sostenibilità della filiera che, a Salcheto, abbiamo adottato con Equalitas già da diversi anni, alla fine di un percorso lunghissimo, che ci ha già visti impegnati in una logica più ampia nel calcolo della CO2 del territorio, e che nel 2016 è diventato uno standard adottato anche dalle altre due aziende capofila del progetto, Fattoria del Cerro e Vecchia Cantina di Montepulciano che, insieme, rappresentano quasi il 50% dei vigneti di Montepulciano. Si tratterebbe, quindi, di fare da volano per tutte le altre aziende, anche grazie ai fondi pubblici del Pif, a cui abbiamo avuto accesso insieme al Consorzio del Nobile di Montepulciano, ma siamo ancora agli inizi, anche se dovremo riuscire a portare i primi risultati, certificati da Equalitas, già ad aprile, così da presentarli a Vinitaly 2018. Per parlare di distretto sostenibile, ambientale, economico e sociale, quindi in un ambito ben più ampio del distretto biologico, che contiene - continua Manelli - bisogna arrivare al 60% delle superfici, per cui speriamo di coinvolgere altre aziende, specie dopo la presentazione del progetto il 13 dicembre: l’obiettivo, credo fattibile, è arrivare al distretto già a fine 2018”.
Il progetto “SosteNobilEtà”, realizzato da un gruppo di lavoro partecipato dall’Università Marconi di Roma, Cia Toscana, QSR di Montepulciano, Fattoria del Cerro, Salcheto e Vecchia Cantina di Montepulciano, verrà presentato il 13 dicembre a Montepulciano nel seminario “Nobile e Sostenibile”, con due interventi tecnici, quello del professor Umberto Di Matteo, del Dipartimento Ingegneria della Sostenibilità dell’Università Marconi di Roma per la presentazione della piattaforma, l’altro a cura di Michele Manelli, dell’azienda agricola Salcheto, tra le aziende pilota dell’iniziativa, cui seguirà una tavola rotonda con Dino Scanavino (presidente Cia), Riccardo Ricci Curbastro (presidente Federdoc), Marcello Lunelli (Ferrari), Rocco Toscani (Oliviero Toscani Studio) e Andrea Farinetti (direttore marketing Eataly), Marco Remaschi (assessore agricoltura Regione Toscana).
Il macro obiettivo del Consorzio del Nobile e dei suoi partner, come detto, è quello di un intero territorio sostenibile, da raggiungere attraverso le buone pratiche produttive delle proprie aziende, che porteranno, al termine dell’iter del progetto, a determinare il territorio di produzione della Docg come il primo distretto vitivinicolo in Italia in grado di poter certificare la sostenibilità territoriale in base alla norma Equalitas.

Non è un caso, in questo senso, che a Montepulciano gli investimenti diretti praticati dalle aziende produttrici di Vino Nobile negli ultimi dieci anni per la sostenibilità ambientale abbiano superato gli 8 milioni di euro. Oltre il 70% delle imprese (circa 60) ha già investito in progetti sostenibili, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, delle 76 aziende consorziate, oltre il 70% ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore. Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni circa la metà delle aziende ha sviluppato pratiche naturali, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede gran parte delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.
“È il primo momento di incontro e lo abbiamo voluto organizzare a Montepulciano non a caso, per poi ritrovarci ad aprile a Vinitaly con i risultati dell’interazione con la piattaforma - commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto - l’obiettivo è quello di coinvolgere più possibile il mondo del vino, dagli operatori alle cantine di altri territori, passando per enologi e agronomi perché crediamo che questo possa essere un modello da poter replicare in altri territori a vocazione vitivinicola in Italia e non solo”.

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