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Rumors WineNews: dal Ministero delle Politiche Agricole giro di vite su criteri di ammissibilità e priorità per le autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti e sui “trasferimenti” tra Regioni, per evitare numero monstre di domande e splafonamenti

Italia
Rumors WineNews, dal Ministero delle Politiche Agricole giro di vite sui criteri per assegnare le autorizzazione di impianto di nuovi vigneti nel 2018

Si profila una vera e propria rivoluzione, sul fronte delle autorizzazioni per l’impianto dei nuovi vigneti in Italia, nel 2018: secondo i rumors raccolti da WineNews, al Ministero delle Politiche Agricole si pensa ad una decisa stretta sui criteri per l’ammissione delle domande, e anche una corposa revisione dei criteri di priorità per la compilazione delle graduatorie.

Con due obiettivi, in particolare: evitare il numero monstre di domande presentante (19.397 nella campagna 2017) e il conseguente, enorme sforamento delle quote previste (richieste per 163.840 ettari a fronte di una disponibilità di 6.622 a livello nazionale, l’1% della superficie vitata come previsto dal Regolamento Ue), e inserire misure aggiuntive per contrastare l’aggiramento dei criteri di ammissibilità e, aspetto non secondario, il trasferimento dei diritti di impianto da una Regione all’altra, attraverso l’affitto di terreni da cui vengono espiantati vigneti, per poter trasferire i diritti di reimpianto degli stessi in altre zone.

Oltre ai criteri di ammissibilità previsti nel decreto 2017 (https://goo.gl/MpLR7T), come il fatto che la superficie agricola condotta dal richiedente risultante dal fascicolo aziendale sia pari o superiore a quella per cui è richiesta l’autorizzazione, si vorrebbe introdurre il criterio di verifica del comportamento precedente del produttori (ovvero che il richiedente non abbia vigneti impiantati senza le autorizzazioni come previsto dall’articolo 71 del regolamento Ue 1308/2013, https://goo.gl/VF7w8r o senza i diritti di impianto come previsto dagli articoli 85a e 85 b del regolamento Ce 1234/2007, https://goo.gl/N47Sj7). Inoltre, sarà mantenuta la soglia massima di 50 ettari per le richieste di autorizzazione di nuovi impianti, che però le Regioni potranno ridurre, comunicandolo prima dell’apertura delle domande.

Tra i criteri di priorità, il primo, per tutti, sarà quello legato ai terreni sottratti alle mafie,
ma il secondo sarà, a discrezione delle Regioni, uno di quelli previsti dal criterio “D” previsto dall’articolo 64 regolamento 1308.

Come, per esempio, superfici in forte pendenza (oltre il 15%), superfici di montagna oltre i 500 metri, superfici sulle piccole isole con vincoli strutturali o socioeconomici, ma anche superfici soggette a siccità o con scarsa profondità radicale (inferiore a 30 centimetri) e così via. Inoltre, si ipotizza l’aggiunta del criterio di priorità per i giovani (se il richiedente ha meno di 40 anni).

Salterebbero, dunque, alcuni dei criteri utilizzati nell’ultimo bando, come la priorità per le piccole e medie aziende, per quelle a conduzione biologica, o per quelle che operano senza scopo di lucro, a cui era riservato, di fatto, il 50% del plafond.

Ma uno degli aspetti più interessanti riguarda, probabilmente, l’introduzione di misure aggiuntive per evitare il trasferimento di diritti di impianto da terreni presi in affitto in altre regioni: si ipotizza di inserire una norma per cui l’estirpazione dei vigneti impiantati su un terreno preso in affitto dia origine ad autorizzazioni di reimpianto in una Regione diversa da quella in cui è avvenuto l’estirpo solo dopo aver maturato 5 anni dalla data di registrazione del contratto di affitto. Un’ipotesi, questa, introdotta, da quanto apprende WineNews, anche su sollecito di Bruxelles all’Italia, dopo una richiesta scritta della Regione Sicilia all’Europa, per arginare un fenomeno che in questi primi anni di applicazione del regime delle autorizzazioni di impianto ha visto molti diritti “siciliani” trasferiti in altre Regioni grazie al sistema degli affitti.

Ancora, si prevede la possibilità, per le Regioni, di decidere se applicare un rilascio minimo di superficie a tutti i richiedenti, per una quota variabile tra 0,1 e 0,5 ettari.

In generale, si tratterebbe di un giro di vite assai deciso dato che, dalle simulazioni, se si applicasse la nuova griglia guardando al 2017, delle 19.397 domande ammesse, nella migliore delle ipotesi, se ne sarebbero salvate poco meno di 10.000 …

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