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Ancora un connubio tra vino e cinema “made in Italy”: primo ciak per “Wine to Love”, opera prima di Domenico Fortunato con Ornella Muti nel cast, nel quale globalizzazione e amore (non solo per la terra) si mescolano nella Basilicata del Vulture

Il Vulture - culla dell’Aglianico, principe della Basilicata enoica - come cornice, l’esordiente Domenico Fortunato sia davanti che dietro la macchina da presa e, nel cast, Ornella Muti a capitanare una pattuglia di artisti come Michele Venitucci, Alessandro Intini, Marianna Robustelli e Cosimo Cinieri, tutti impegnati nel raccontare una storia nella quale localismo e amore per la terra si confrontano con le sfide e le opportunità del mondo globalizzato, anche e soprattutto nel nome del vino. Ecco “Wine to Love”, l’ultimo film dedicato al vino e al suo mondo le cui riprese sono appena cominciate, e che dureranno cinque settimane nella regione dell’Aglianico.
La produzione Altre Storie/Rai Cinema ruota intorno a una sceneggiatura di Salvatore De Mola e dello stesso Fortunato, che vede al centro il solitario, schivo e ruvido Enotrio Favuzzi, proprietario di un’azienda vitivinicola alle pendici del Monte Vulture. Il suo Aglianico ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, e proprio per questo la sua azienda verrà presa di mira dall’imprenditrice statunitense Laura Rush, decisa ad unificare sotto il marchio della sua enoteca newyorkese le più prestigiose aziende vitivinicole italiane. Enotrio si troverà così a subire un “assalto” concentrico alla sua vita di campagna: da una parte Rush e il suo emissario Nico, e dall’altra il suo stesso fratello, Luca, desideroso di vendere i terreni per farne un lussuoso resort. Va da sé che non contribuirà a semplificare le cose, nel contempo, il ritorno in paese di Anna Monti, una ex top model di cui Enotrio è sempre stato innamorato.
“Il tema che mi ha affascinato fin dall’inizio, è quello del confronto del piccolo con il grande”, ha dichiarato il regista Domenico Fortunato: “il piccolo mondo del Vulture si confronta e si scontra con la metropoli immensa e tentacolare, il minuscolo mercato locale impatta con le idee di un mercato globale. “Wine to love” è la storia di uomini di una piccola realtà che si apre al mondo globalizzato con stupore e meraviglia, ma con l’orgoglio del senso di appartenenza alla propria terra e con la consapevolezza di saper fare qualcosa di pregiato, da proteggere e certamente donare al mondo con le modalità e il rispetto, però, che si devono ai pezzi di grande artigianato”.

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