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Non solo l’Ocm vino e Psr: per la promozione dell’agroalimentare e del vino Ue c’è anche la meno conosciuta ma importante misura 1144/2014. Sulla quale l’Italia, però, dopo un buon 2016, nel 2017 arranca. A WineNews Ettore Zanoli, dg Sopexa Italia

Non solo l’Ocm vino, con tutte le sue difficoltà di applicazione in Italia, o le risorse dei Psr: da qualche anno, per promuovere l’agroalimentare e anche la produzione enoica del Belpaese, esiste anche una misura meno conosciuta, ma decisamente importante per il settore, per migliorare la competitività dell’agricoltura europea, la conoscenza dei metodi di produzione e dei regimi di qualità: quella del regolamento 1144/2014. “Una misura significativa, che consente cofinanziamenti del 70-80% dei progetti di promozione sia nei Paesi Terzi che in Ue, della durata da 1 a 3 anni e che, a differenza di Ocm e Psr che sono gestiti dai singoli Stati membri (in Italia attraverso le Regioni, ndr), è gestita direttamente a livello europeo”, spiega a WineNews Ettore Zanoli, direttore di Sopexa Italia. Il che vuol dire che i progetti di promozione presentati dall’Italia, sono in competizione con quelli di tutta Europa. E dopo una prima buona performance nel 2016, quando al Belpaese toccarono intorno ai 23 milioni di euro con 10 progetti finanziati, la campagna 2017, come riportato da il “Sole 24 Ore”, è stata un buco nell’acqua: solo 3 programmi italiani su 52 hanno ottenuto un co-finanziamento comunitario di 3 milioni complessivi, con Francia e Spagna a farla da padrone (https://goo.gl/kEQqvo).
“I progetti vengono valutati in base ad una griglia predefinita a livello europeo da Chafea (The Consumer, Health and Food Executive Agency) - spiega il dg di Sopexa, che a livello complessivo per la campagna di quest’anno ha curato 10 dei 52 progetti approvati, presentati da soggetti di 4 Paesi diversi - e quindi vanno presentati in maniera precisa, attenta, affidandosi a chi ha delle competenze specifiche”.
Anche perchè ci sono dei paletti precisi da rispettare: “innanzitutto si deve verificare che i prodotti che si vogliono promuovere siano elegibili. Il vino, per esempio, può essere presente da solo soltanto in progetti presentati con azioni su più Paesi, mentre se si punta ad un solo mercato, deve essere insieme ad altri prodotti. E poi c’è da considerare che le agenzie di esecuzione vengono selezionate con bandi di gara pubblici. Inoltre, serve che il soggetto proponente sia pronto ad affrontare un investimento coerente con il tipo di mercato obiettivo. Tradotto, un investimento troppo grande in un Paese piccolo non avrebbe senso, e viceversa. E inoltre, la coerenza dei progetti, la valutazione della loro efficacia e la rendicontazione sono prese in attenzione con estrema precisione”.
Insomma, una misura importante, se si considera anche un budget destinato a crescere (si parla di 188,5 milioni di euro per il 2018 che arriveranno a 200 nel 2020, https://goo.gl/6NBspz), a cui guardare con attenzione. Ma, di certo, la competizione con altri player è più serrata perchè, facendo un paragone calcistico, se con Ocm Vino e Psr si gioca in “Serie A”, con la misura 1144/2014 è come partecipare ad una sorta di “Champions League” per la corsa ai finanziamenti.

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