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Nonostante il mercato vitivinicolo italiano negli Usa sia in flessione, nell’ultimo trimestre i vini Dop della Valpolicella hanno mantenuto una crescita secondo il Consorzio dei Vini della Valpolicella, del +7% per volume e del +10% per valore

È un periodo complicato per il mercato del vino italiano negli Stati Uniti, che nel terzo trimestre ha subito ingenti perdite sia in volume che in valore, anche a causa dell’avanzata record della Francia, che in meno di 8 mesi ha recuperato oltre 130 milioni di euro, riducendo lo scarto con il Belpaese, ancora primo esportatore sul mercato Usa, a soli 8 milioni di euro. Un trend che non ha colpito, invece, i vini della Valpolicella, che continuano a crescere Oltreoceano: +7% a volume e +10,2% a valore nel periodo luglio-settembre, come rende noto il Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella.
“Il contesto generale risulta davvero ingeneroso. Anche vini rossi che storicamente hanno dominato il mercato statunitense come quelli piemontesi e toscani, vedono perdite che arrivano ad un -25,3% a volume e -29,3% a valore
- commenta Andrea Sartori, presidente del Consorzio - un dato decisamente preoccupante sul quale l’Italia deve interrogarsi. I nostri rossi continuano a stregare gli Stati Uniti. Con una crescita Amarone, Ripasso e Valpolicella mantengono ben salda la leadership oltre oceano, forti del grande lavoro incentrato sulla qualità della denominazione, sulla quale stiamo investendo da diversi anni. Come Consorzio è fondamentale farci carico di mantenere forte l’attrazione dei confronti del prodotto italiano, agendo sia sul trade, sia sul consumatore finale. Obiettivo: imparare a fare sistema”.
Il punto di forza dei vini Doc Valpolicella è la riconoscibilità di un brand made in Italy di alta qualità, classico, versatile e targhetizzato su un consumatore medio con un’alta capacità di spesa. Alto livello di istruzione e forte interesse per il mondo dell’enogastronomia rendono, inoltre, l’Authentic User americano l’emblema di un’eccellenza veneta che continua ad essere ricercata ed apprezzata negli Usa. A pochi giorni dal prossimo appuntamento americano, interviene anche Olga Bussinello, direttore del Consorzio: “Informare e formare è il modo migliore per creare fiducia nei nostri prodotti. Ecco perché ancora una volta siamo a New York, dove il 23 ottobre abbiamo organizzato un seminario alla scoperta del territorio Valpolicella e della sua storia, in cui si parlerà della leadership che il Consorzio riveste in termini di sostenibilità ed education”. Al trade newyorkese, cui parteciperanno Cantina Valpantena Verona, Cantina Valpolicella Negrar, Massimago, Pasqua Vigneti e Cantine, Rocca Sveva, Santi, Sartori di Verona, verranno anticipati i futuri progetti che avranno corso per il cinquantesimo anniversario della Doc ad Anteprima Amarone, dal primo Summit dedicato alla sostenibilità del vino (Sws), al primo corso di alta formazione sui vini della Valpolicella (Vep). “È fondamentale - conclude Olga Bussinello - investire sulla comunicazione a supporto della vendita, ma anche sul consumatore finale, per il quale, sempre in quest’occasione, abbiamo organizzato il 26 ottobre, insieme a sette aziende del territorio, un evento interamente business to consumer nel Black Barn Restaurant - The Loft di Manhattan”.

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