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Spalancare le porte del mercato enoico di Cina, raccontando ai cinesi il life style italiano anche attraverso alta moda, auto sportive e cucina: l’esperimento riuscito di Italia del Vino - Consorzio, nella capitale Pechino, e nel Paese sui social

Italia
Italia del Vino Consorzio protagonista in Cina

Raccontare l’Italia come Paese del bello e del buono, in generale, per poi arrivare a parlare del vino, che sicuramente di questo connubio è uno dei più autorevoli rappresentati, ma a che a certe latitudini, specialmente in Asia, è ancora meno conosciuto delle nostre griffe dell’alta moda o dell’auto, per esempio. Ed è proprio su questa valorizzazione complessiva dell’Italian Style che ha puntato Italia del Vino - Consorzio, realtà che raggruppa 16 prestigiose realtà del Belpaese,con un fatturato complessivo di un miliardo di euro ed una quota export dell’8% sul totale Italia (Castello Banfi, Cantina Mesa, Cantine Lunae, Sartori, Di Majo Norante, Drei Donà, Ferrari, Gruppo Italiano Vini, Librandi, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Ronchi di Manzano, Santa Margherita, Terre de La Custodia, Terredora e Zonin1821) nella sua mission in Cina di questi giorni, per rinforzare quel trend di crescita che l’Italia enoica ha nel grande Paese asiatico (nel primo semestre 2017 +17% in volume, 15 milioni di litri, e +18,2% in valore, a 67 milioni di dollari), dove però deve ancora recuperare tantissimo terreno sui competitor, Francia, Australia e Cile in primis.
E così, ad animare il Grand Tasting andato in scena al Chao Hotel, tra i più prestigiosi della capitale Pechino, non c’erano solo i produttori o esperti di vino italiano, come He Lingzhi, ma anche lo stilista Lu Kuan, che ha studiato in Italia - nel quadrilatero della moda a Milano - e che oggi sta imponendo il proprio disegno, il pilota professionista e istruttore di guida sportiva Zhang Jian, istruttore, e lo chef Fabio Falanga, che ha scelto Pechino (con il ristorante La Dolce Vita, ndr) come luogo di vita e di lavoro, ma soprattutto come cattedra da cui insegnare l’arte della gastronomia
italiana. Una degustrazione-racconto, che ha messo al centro le 16 cantine del Consorzio puntando ovviamente sul vino e la sua storia, ma anche sulla moda come parte importante della cultura del nostro Paese, sull’animo sportivo grazie alle automobili più prestigiose e una tradizione gastronomica millenaria, pilasti del lifestyle italiano contemporaneo.

Il tutto, chiaramente, anche attraverso internet, sempre più importante in Cina (on line oltre il 30% degli acquisti di vino nel Paese, secondo diverse fonti), e tramite i social più popolari del Celeste Impero come Wechat, Weibo, Youku, Tudou, Leshi e così via, per conquistare soprattutto la nuova generazione di consumatori cinesi.

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