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Tra Bacco e tabacco: dall’incontro tra due eccellenze figlie della Toscana agricola, “Orciolo”, il sigaro che nasce a Montalcino tra i filari di Col d’Orcia, ed il “Toscano Originale Millesimato”, fermentato nelle botti del Rosso di Montalcino

Bacco e tabacco non riducono necessariamente, a prescindere da Venere, l’uomo in cenere, anzi, consumati con giudizio possono regalargli più di un piacere, persino insieme. O meglio, quasi insieme, perché le strade di due prodotti straordinari, figli entrambi della Toscana agricola, il vino ed il sigaro, hanno preso ad incrociarsi con una certa frequenza. Tra i vigneti di Col d’Orcia, nella terra del Brunello di Montalcino, infatti, di fianco alle viti di Sangiovese si coltiva il tabacco Kentucky, da cui nasce “Orciolo”, un’edizione limitata prodotta in collaborazione con la Compagnia Toscana Sigari di Sansepolcro. Rigorosamente biologico, arriva da terreni già oggetto di un’antica concessione speciale dei Monopoli, rinnovata nel 2015 da Col d’Orcia, che ha reintrodotto la coltivazione tradizionale del tabacco sui propri terreni: per capirne l’importanza, in passato, basti pensare che buona parte della cantina di vinificazione è stata ricavata proprio nell’antica tabaccaia.

Ma non finisce qui, perché adesso dal connubio tra tabacco e vino arriva il sigaro “Toscano Originale Millesimato”, prodotto con doppia fermentazione da Manifatture Sigaro Toscano, che nasce dalla selezione del raccolto 2015 (perciò “millesimato”) di Kentucky della Valtiberina prodotto da 250 microaziende agricole che, dopo la prima fermentazione in acqua, viene sottoposto ad una seconda fase di fermentazione, ma questa volta nelle botti del vino Rosso di Montalcino. Un’interazione che, grazie alle microfermentazioni che attiva, esalta il gusto forte e deciso e le note intense tipiche del sigaro Toscano Originale.

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