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Fontanafredda “European Winery of The Year”, Hans Terzer (St. Michele-Appiano) “Winemaker of the Year”, Umbria “Wine Region of the Year”: le nomination italiane ai “Wine Star Awards” 2017 di “Wine Enthusiast”, commentate a WineNews da Kerin O’keefe

La storica cantine piemontese Fontanafredda, 200 ettari in corpo unico (tutti in fase di conversione a biologico) nelle Langhe, guidata da Oscar Farinetti, in corsa per il titolo di “European Winery of The Year”; l’Umbria del Sagrantino di Montefalco, dell’Orvieto, del Grechetto e del Trebbiano in gara come “Wine Region of the Year”; Hans Terzer, enologo della cantina St. Michele-Appiano dal 1977, tra le più importanti dell’Alto Adige, e firma di vini icona come il Sanct Valentin, in lizza per quello di “Winemaker of the Year”; ecco le nomination dedicata all’Italia enoica in vista dei prestigiosi “Wine Star Awards” 2017 del magazine Usa “Wine Enthusiast”, i cui vincitori saranno rivelati come sempre nel numero speciale “Best of Year” del magazine, e premiati nella cena di gala che sarà di scena a Miami lunedì 29 gennaio 2018. A spiegare a WineNews i motivi delle nomination, Kerin O’Keefe, Italian Editor di “Wine Enthusias”.
“Fontanafredda è una delle case più storiche di Barolo, - spiega a WineNews la O’Keefe - ha una storia lunga e affascinante che inizia nel 1858 (quando venne iscritta nel patrimonio privato di Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna, www.fontanafredda.it), ha mantenuto la sua bellezza straordinaria, ma ha anche realizzato un parco meraviglioso per i visitatori, aperto due ristoranti favolosi (il Ristorante Guido nella Villa Reale, con lo chef stellato Ugo Alciati, e Disguido Osteria del Vino Libero, ndr), ma soprattutto ma soprattutto oggi la qualità dei vini è più alta che mai. Ed è questo mix tra storia, enoturismo di alto livello e qualità dei vini alla base della nomination di quello che è una delle cantine più importanti d’Italia”.
Come, secondo la O’Keefe, “è uno dei più grandi winemaker d’Italia Hans Terzer, enologo straordinario, e anche un pioniere. Grazie a lui oggi i vini non solo di San Michele-Appiano (www.stmichael.it), ma di tutto l’Alto Adige, soprattutto se si parla di bianchi, hanno raggiunto l’altissimo livello qualitativo che gli è riconosciuto”.
L’autenticità dell’esperienza, invece, oltre alla qualità dei vini, è quello che ha portato l’Umbria “cuore verde” d’Italia in nomination: “è una Regione che produce ottimi vini, e ha un paesaggio bellissimo, incontaminato, autentico, che attira i winelover di tutto il mondo, soprattutto quelli che cercano destinazioni meno “turistiche”, autentiche, appunto, e un po’ fuori dagli itinerari più battuti”.
Fontanafredda se la giocherà contro la portoghese DFJ Vinhos, la francese Domaine Schlumbergerm in Alsazia, la griffe della Mosella, in Germania, Dr. Loosen, e la spagnola González Byass.
L’Umbria, invece (già tra le “10 Best Wine Travel Destinations” 2014 di “Wine Enthusiast”, sarà in competizione con la Galizia, in Spagna, Margaret River, in Australia, la Sonoma County in California, e il la Regione del Sud-Ouest, in Francia.
A contendere la Palma ad Hans Terzer, invece, saranno Christophe Baron della cantina Cayuse di Walla Walla (nello Stato Usa di Washington), Philippe Bascaules, che si divide tra il mito di Francia
Château Margaux e Inglenook di Francis Ford Coppola, in California, Deirdre Heekin, proprietario della cantina americana La Garagista Winery, nel Vermont, e Arnauld Weyrich, enologo della californiana Roederer Estate, la cantina spumantiera californiana dell’omonimo gruppo francese.
Ma ci sono anche altri nomi italiani, tra le nomination di “Wine Enthusias”, come la storica realtà veneta Girolamo Luxardo, celebre soprattutto per il “Maraschino”, come “Spirit Brand of the Year”, e Ugo Fiorenzo, Managing Director di Campari America, la sussidiaria Usa del Gruppo Campari come “Executive of the Year”. Tra le altre nomination da segnalare, quella di Marius Berleman, Global Head Wine & Spirits and Director” delle fiera tedesca ProWein, tra le più importanti al mondo del settore, come “Person of the Year”.
E chissà se per il Belpaese arriveranno riconoscimenti, dopo il passaggio a vuoto del 2016, e dopo che, nell’edizione 2015, il magazine aveva premiato, tra gli altri, Angelo Gaja, con il “Lifetime Achievement Wine Star Award”, e Ferrari, la griffe trentina delle bollicine della famiglia Lunelli, come “European Winery of the Year”.

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