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Consapevolezza dei propri valori, promozione sul territorio e all’estero, Uk e Germania in primis, un “Osservatorio Prezzi”, all’insegna dell’“Orgoglio Morellino”: i programmi del presidente del Consorzio del Morellino di Scansano, Rossano Teglielli

Riparte dalle sue certezze e dalla voglia di affermarsi definitivamente il Morellino di Scansano, una delle più grandi Docg di Toscana (la zona di produzione si estende per 65.000 ettari, di cui 1.500 a vigneto, nella zona sud ovest della provincia di Grosseto, la parte più a sud della Toscana e comprende per intero il territorio del Comune di Scansano; buona parte dei Comuni di Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano; parte dei comuni di Campagnatico, Roccalbegna e Semproniano, www.consorziomorellino.it). Puntando sulle sue caratteristiche di vino “di grande eleganza e al tempo stesso di eccellente bevibilità”, dalla sua posizione di “vertice qualitativo delle produzioni enologiche della Maremma”, dalla costituzione di un “Osservatorio Prezzi” per osservarne e migliorarne il posizionamento, e dalla promozione internazionale, concentrando “per più anni i nostri sforzi in due o massimo tre mercati, a partire da quelli più vicini, come Regno Unito o Germania, che spesso vengono erroneamente trascurati”, all’insegna dell’“Orgoglio Morellino”: ecco, in estrema sintesi, i programmi di Rossano Teglielli (proprietario dell’Azienda Agricola Ghiaccio Forte, da 20 anni in regime biologico), da poche settimane presidente del Consorzio di tutela del Morellino di Scansano, realtà nata nel 1992 per volontà di poche aziende, e che oggi ne mette insieme oltre 200 aziende, la metà delle quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

“Innanzitutto va evidenziato che, nonostante qualche voce isolata che, anche recentemente, parla di una denominazione “in crisi” - dice Teglielli - questo non rispecchia assolutamente la realtà delle cose. E questo lo dimostrano i numeri che evidenziano come la nostra produzione non è assolutamente diminuita rispetto a quella di una decina di anni fa, all’inizio di quello che è stato il periodo di maggior successo della nostra denominazione. In quest’ultimo decennio siamo riusciti a mantenere le nostre quote produttive e la nostra capacità di rimanere sul mercato pur in una fase economica sicuramente difficile per tutti. Siamo di fatto la terza denominazione toscana e quella, a mio parere, con un’anima straordinariamente adeguata e coerente ai trend attuali di consumo. Ed ecco è quest’ultimo aspetto sul quale sicuramente dovremmo riuscire ad investire maggiormente, evidenziando meglio le caratteristiche e i valori dei nostri straordinari vini. Il Morellino di Scansano, infatti, rappresenta un raro esempio di come si possa avere un vino di grande eleganza e al tempo stesso di eccellente bevibilità. Di un mix unico di ottima struttura e freschezza, capace di adattarsi in maniera straordinaria a diverse tipologie di piatti e di cucine di tutto il mondo. Insomma un vino antico ma dal cuore decisamente moderno. Tutti aspetti che da tempo ci riconoscono e sono quelli che ci hanno portato, voglio dirlo con molto chiarezza, a rappresentare il vertice qualitativo delle produzioni enologiche della Maremma”.
Una Maremma che, con i suoi paesaggi, è uno dei punti di forza anche per la promozione, la narrazione e l’enoturismo legato al morellino, secondo il presidente.
“Io penso che se dovessimo fare una graduatoria dei più bei paesaggi rurali al mondo, quelli meno antropizzati, più autentici e originali, per certi aspetti anche selvaggi, io non ritengo di esagerare nel mettere il nostro ai primissimi posti. Basta risalire dalla nostra costa tirrenica verso le nostre colline, passando attraverso i nostri borghi medievali, osservare i diversi paesaggi che si susseguono, fermarsi in quelle che noi abbiamo definito le “terrazze vitate sul mare”, per capire che il nostro territorio ha tutte le caratteristiche ideali anche per essere una piattaforma straordinaria di enoturismo”.
Di certo una delle grandi questioni per il Morellino di Scansano, come per tante altre denominazioni del Belpaese, è quello dell’equilibrio sui prezzi, che da un lato devono essere adeguati e competitivi, dall’altro non possono essere troppo bassi, per garantire la giusta remunerazione a viticoltori, imbottigliatori e produttori di vino.

“Il prezzo è un elemento fondamentale per assicurare non solo la corretta remunerazione dei nostri vini e quindi i giusti margini per le nostre imprese, ma anche per assicurare la giusta immagine alla nostra denominazione in Italia e all’estero. Non è ovviamente semplice come Consorzio agire su questo fronte anche se è costante la sensibilizzazione dei nostri soci, ma l’obiettivo del nostro nuovo Consiglio di amministrazione è di fare un passo in più avviando, ad esempio, un Osservatorio prezzi. Un Osservatorio capace anche di chiarire spesso “voci di corridoio” che nascono solo per screditare qualche operatore e non corrispondono alla realtà. Ma un Osservatorio anche in grado di fornire informazioni rispetto all’efficacia di alcune azioni di comunicazione e promozione”.
Fondamentale, come per tutta l’Italia del vino, la promozione, sia sul mercato interno che su quelli internazionale. E infatti nei programmi del Consorzio “al primo posto abbiamo messo la promozione da fare all’interno del nostro territorio - dice ancora Teglielli - che a nostro parere rimane il miglior “biglietto da visita” per far conoscere la nostra identità più autentica. Altra linea guida fondamentale a nostro parere è evitare di disperderci in mille rivoli, errori che nel passato sono stati commessi non solo dal nostro Consorzio. Sicuramente intendiamo proseguire anche sul fronte della promozione internazionale ma cercando di concentrare per più anni i nostri sforzi in due o massimo tre mercati, a partire da quelli più vicini, come Regno Unito o Germania, che spesso vengono erroneamente trascurati”.
Idee chiare, insomma, ma non semplici da mettere in atto. Ma con una certezza: tutto deve ripartire dalla “consapevolezza della nostra forza e dei nostri valori. Io ritengo che se c’è stato un limite in questi ultimi anni è stata la perdita da parte di qualche nostro produttore della consapevolezza degli straordinari valori del nostro Morellino. La forza di una denominazione - conclude Rossano Teglielli - è nelle mani, nel cuore, nella testa dei suoi produttori. Dirò di più, non dobbiamo nemmeno temere il mercato, con le sue complesse evoluzioni, spesso difficili da decifrare al meglio, se siamo coscienti del nostro valore. Per questa ragione ho lanciato una sorta di appello a tutti i nostri soci e non soci, sotto il titolo “Orgoglio Morellino”. Il successo, il nostro destino è nelle nostre mani, dobbiamo essere coscienti di questo senza riserve e paure. Il Consorzio è una casa aperta al pensiero di tutti, unico requisito per accedervi è credere nella nostra denominazione fino in fondo”.

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