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“Prosecco e Pinot Grigio strategici per Ruffino, con nuova sede a Treviso e nostri enologi locali stop ad intermediari, e ci mettiamo la faccia”: a WineNews l’ad Sartor della storica cantina chiantigiana (Constellation Brands) guarda al futuro

Italia
La storia e le radici nel Chianti Classico, il futuro anche tra Prosecco e Pinot Grigio per Ruffino, come spiega l’ad Sandro Sartor

L’apertura del quartier generale della storica cantina chiantigiana Ruffino a Treviso, indica chiaramente le denominazioni su cui la grande realtà italiana di Constellation Brands punta per il business del prossimo futuro: il Prosecco Doc e il Pinot grigio delle Venezie, che oggi valgono 10 milioni di bottiglie in totale (su 25 milioni di produzione complessiva, tra Chianti Classico, Chianti, Brunello di Montalcino e così via, il 90% all’export, www.ruffino.com/it).
“Si tratta di prodotti diventati molto importanti per noi - spiega a WineNews Sandro Sartor, ad Ruffino - basti pensare che fino a cinque anni fa facevamo circa 2 milioni di bottiglie di Pinot Grigio,
mentre oggi sono cresciuti tantissimo: sommando Pinot grigio e Prosecco siamo a quasi 10 milioni di bottiglie. Nella filosofia aziendale la selezione della materia prima è molto importante e quindi avere una sede a Treviso ci permetterà, grazie alla presenza dei nostri enologi in loco, di occuparci direttamente dell’acquisizione dei vini e delle uve. Abbiamo deciso di aprire a Treviso il prima possibile perché se oggi siamo a questi numeri, dove ci potrà portare il futuro chi lo sa!”.
Certamente, aumenteranno i numeri e probabilmente gli investimenti di un big player come Ruffino, incideranno sugli equilibri delle due denominazioni Prosecco Doc e Pinot grigio delle Venezie, ma ora non è possibile dire come. E sicuramente a crescere non sarà solo il numero di bottiglie, ma anche i margini aziendali, già elevati per Ruffino rispetto ad altre grandi realtà produttive italiane.
“Quello che cambierà di sicuro nell’immediato, già ai numeri attuali, è che gestendo direttamente gli acquisti non ci rivolgeremo più a mediatori, ma ci metteremo la faccia - prosegue Sartor. Ora ci stiamo organizzando e nel prossimo futuro giocheremo il nostro ruolo anche a livello di Consorzio di tutela”.

Sui mercati nord americani Ruffino è già forte con queste due denominazioni, ma ci sono ancora buoni margini di espansione. “Sono mercati con un potenziale gigantesco - sottolinea l’ad Ruffino - dove la nostra azienda esprime la massima forza e quindi rimangono i principali per noi, anche se in realtà li vendiamo in qualunque altra parte del mondo. Negli altri mercati diversi dal Nord America i nostri prodotti più importanti e forti rimangono i rossi toscani che sono al centro della strategia e del portafoglio di Ruffino”.
La leva del prezzo per forzare la mano sui mercati non fa parte degli strumenti aziendali e continuerà ad essere così. Per esempio il Pinot Grigio negli Stati Uniti si posiziona nella fascia premium secondo solo a Santa Margherita, che è leader della tipologia.
“Siamo un’azienda di marca - conferma Sartor - vendiamo sulla fascia dei premium price e continueremo a farlo. Con questa operazione faremo crescere il valore dei nostri prodotti e quindi potremo avere importanti risorse finanziarie da investire in operazioni di marketing per sostenere i nostri prodotti, i volumi e l’immagine del nostro marchio”.
Insomma, come già scritto da WineNews, per Ruffino il cuore e la storia sono nel Chianti Classico, il futuro e il business anche nel Veneto. D’altraparte, i numeri parlano chiaro: dal 2011, quando l’intero pacchetto azionario è stato acquistato dal colosso americano del beverage, la crescita è stata costante, e il fatturato 2016 “si è chiuso 98,7 milioni di euro, con una crescita in percentuale complessiva del 7% nell’ultimo anno ed è pressoché raddoppiato dalla acquisizione”.

Una crescita che, come spiegato dalla stessa Ruffino, se da un lato è passata dal consolidamento della sua anima Toscana, “ponendo al cuore del suo sviluppo l’ulteriore affinamento qualitativo e distributivo dei suoi iconici Chianti Classico, fra cui Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro Gran Selezione”, dall’altra è legata indubbiamente “all’innovazione e alla creazione di nuovi vini ed etichette, che ha permesso a Ruffino di proporsi ai consumatori con nuovi prodotti, come il Prosecco Ruffino e il Rosatello Cuvée Perlage”.
Prosecco, sparkling wine e rosè, dunque, ovvero denominazioni e tipologie che hanno guidato la crescita del vino italiano in questi anni, e sulle quali Ruffino, in questi ultimi anni, con pragmatismo, ha investito molto, come conferma anche la creazione della sede di Treviso, senza dimenticare, però, gli “importanti investimenti nella storica sede di produzione e affinamento di Pontassieve”.

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