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L’Etna, il fenomeno enoico di maggior successo degli ultimi anni del vasto “continente enoico” che è la Sicilia, si arricchisce di un altro nome top: ad investire nel territorio è “le roi del Barbaresco” Angelo Gaja, insieme ad Alberto Graci

L’Etna, il fenomeno enoico di maggior successo degli ultimi anni del vasto “continente enoico” che è la Sicilia, si arricchisce di un altro nome top: ad investire nel territorio, dopo tutte le più importanti realtà storiche dell’Isola, da Firriato a Planeta, da Tasca d’Almerita a Donnafugata e Cusumano, per citarne alcune, è il produttore piemontese, “le roi del Barbaresco” Angelo Gaja, insieme ad uno dei più grandi talenti riconosciuti della viticoltura etnea, Alberto Graci. Che insieme hanno comprato, in società, 21 ettari di terreno, di cui 15 già vitati (quasi tutti a Nerello Mascalase), e hanno in programma di costruire una nuova cantina per la produzione dei vini, già dalla vendemmia 2017, che saranno distribuiti dalla Gaja Distribuzione. A riportare la notizia il portale siciliano “Cronache di Gusto” che, di recente, ha messo lo stesso Angelo Gaja al n. 1 della sua “Wine Power List”.
Non è la prima volta che Gaja sbarca in un nuovo territorio in società: era già successo a Montalcino, con Pieve di Santa Restituta di Roberto Bellini, con il quale entrò in partnership prima di rilevarne per intero la proprietà. E, così, il produttore piemontese, pianta un’altra bandierina in uno dei territori più prestigiosi d’Italia, dopo le sue Langhe, Montalcino, con la già citata Pieve di Santa Restituta, e Bolgheri, con Cà Marcanda.

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