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Cinquanta aziende tra le più rappresentative della scena enoica italiana incontrano opere darte antiche di collezioni private. È Vino e Arte che passione, il 21 maggio a Roma, al Casino dell’Aurora Pallavicini, villa gioiello del barocco romano

Italia
Il top del vino italiano in cornice d’eccezione: il 21 maggio a Roma nel Casino dell’Aurora Pallavicini

Ammirare i dipinti di Guido Reni e Annibale Carracci (e molto altro ad altissimi livelli), mentre si gusta un calice di uno dei vini migliori d’Italia, nella cornice di una villa romana in cui si respira la storia: non è un sogno idilliaco, ma “Vino e Arte che passione”, il 21 maggio, nel Casino dell’Aurora Pallavicini a Roma, villa gioiello del Barocco romano, a due passi dal Colle del Quirinale, un tempo sede delle Terme di Costantino, di solito non visitabile e aperta straordinariamente per l’occasione. Per un evento unico nel suo genere, che permette agli appassionati di vino e di arte di passare una giornata all’insegna dei tesori che rendono l’Italia uno dei Paesi più amati del mondo, tra conoscenza da vicino dei produttori e dei vini, nell’atmosfera carica di storia come il Casino dell’Aurora, e antiche statue e dipinti della pittura barocca.
Le 50 aziende protagoniste al Casino dell’Aurora arrivano da 15 regioni diverse, e sono tra le più rappresentative del panorama enoico del Belpaese: da Antinori ad Argiolas, da Baglio di Pianetto a Barone di Serramarrocco, da Marchesi di San Giuliano a Murgo, da Bertani a Col Saliz, da Conte Emo Capodilista a Serego Alighieri, da Villa Sandi a Boscarelli, da Castellare a Castello del Terriccio, da Col d’Orcia a Tenuta Fertuna, da Frescobaldi a Mazzei, da Petrolo a Ruffino, da Tenuta San Guido a Bossi Fedrigotti, da Letrari a Tenuta San Leonardo, da Tiefenbrunner a Di Majo Norante, da Falesco a Paolo e Noemia D’Amico, da Principe Pallavicini a Tenuta di Fiorano, da Le Marchesine a Cantine Biondelli, da Travaglino a Castello di Gabiano, da La Scolca a Pio Cesare, da Tenute Sella a Conte Leopardi, da Rivera a La Valentina, da Zaccagnini a Borgo Conventi e Perusini (oltre al Consorzio Trento Doc, il distributore Gruppo Meregalli e la grappa Nonino).
Calice alla mano, sarà possibile, con visite guidate, gustarsi i tesori conservati nella collezione privata in mostra solo per lo speciale evento, che comprende opere antiche tra cui l’affresco de “l’Aurora” di Guido Reni, i dipinti di Luca Giordano, Guido Reni e Annibale Carracci, la facciata impreziosita da lastre di sarcofagi romani del II e III secolo dopo Cristo, nonché le sculture antiche che abbelliscono la sala centrale, come la Minerva, la Diana cacciatrice e le statue della scala d’ingresso.
La villa, gioiello del Barocco romano risalente ai primi del Seicento, che ospiterà l’esclusivo evento, si trova proprio di fronte al Palazzo della Presidenza della Repubblica, sul Colle del Quirinale, ed era un tempo sede delle Terme di Costantino.
Il Casino dell’Aurora adesso appartiene alla famiglia Pallavicini, di nobili discendenze e tra le più radicate famiglie feudali italiane: è presente nel Lazio fin dalla seconda metà del 1600 e intreccia la propria storia con quella della regione nei campi più svariati, tra i quali la gestione di proprietà agricole e vinicole intorno a Roma. È proprietaria di due tenute, una storica di Colonna nei Castelli Romani e quella di Cerveteri nella bassa maremma; la Principe Pallavicini rappresenta il più grande vigneto privato di Frascati, con 50 ettari su 80 complessivamente vitati dedicati alla coltivazione di uve bianche per la produzione del Frascati Doc.

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