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Una degustazione di grandi vini da annate indimenticabili, il 26 aprile dai Marchesi di Barolo, per ricordare la figura di Juliette Colbert di Maulévrier, la Marchesa di Barolo che nel Risorgimento fece del grande vino piemontese il “Re dei vini”

La lunga storia del Barolo nasconde centinaia di aneddoti e curiosità, ma è stata attraversata anche da personaggi fondamentali della Storia, quella con la “S” maiuscola, d’Italia. Tra cui spicca quella di una nobile francese, nata Juliette Colbert e passata alla storia come Giulia Falletti di Barolo, come si chiamò dopo il matrimonio che, nel 1807, la unì al Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti.
Donna dal grande intelletto, considerata una delle figure più straordinarie del Risorgimento, Juliette affascinò il Piemonte anche per l’intensa spiritualità e impegno sociale, ma fu fondamentale anche per portare alla ribalta quello che oggi è conosciuto come il “Re dei vini”, il Barolo. Si narra infatti che re Carlo Alberto abbia chiesto alla Marchesa di fargli assaggiare il celebre vino prodotto proprio a Barolo, e dopo pochi giorni la Marchesa mandò a Torino 325 carri pieni di vino, uno per ogni giorno dell’anno (meno i giorni della Quaresima).
Una storia incredibile, il primo grande “spot” per i vini di Barolo, che verrà sicuramente ripresa nella degustazione che la Marchesi di Barolo, il 26 aprile, insieme ai Sommelier Ais Piemonte, dedicherà alla figura di Juliette Colbert di Maulévrier, che rivive nella sesta generazione della famiglia di vignaioli, attraverso le parole di Suor Ave Tago, religiosa della Opera Pia Barolo, la congregazione fondata da Juliette di Barolo stessa, e le annate eccezionali e vini unici: dal Barolo Cannubi 1980 al Barolo Sarmassa 1980, dal Barolo Cannubi 1990 al Barolo Sarmassa 1990. Ed ancora Barolo Cannubi 2000, Barolo Sarmassa 2000, Barolo Cannubi 2010 e Barolo Sarmassa 2010.
Info: www.marchesibarolo.com

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