02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Come cambia il mondo dei tappi: il sughero punta sulla lotta al Tca e sulla sostenibilità, ed il settore enoico apprezza. Amorim Cork chiude il 2016 in crescita (+10% a 53 milioni di euro), anche in Italia, con una quota del 25% del mercato

Così come il mondo del vino, anche quello dei tappi, nell’ultimo decennio, ha vissuto una vera e propria rivoluzione, con le chiusure in sughero che hanno visto la loro quota complessiva scendere dal 78% del 2006 al 61% del 2016 (ma in ripresa nell’ultimo anno), per un totale di 11,8 miliardi di pezzi, con i tappi a vite, marginali appena dieci anni fa, quando valevano il 5% del mercato, che oggi chiudono una bottiglia su 4 (26%), ossia 4,6 miliardi di tappature, mentre si arresta la corsa dei sintetici, passati dal 17% al 13% del mercato, per un totale di 2,4 miliardi di tappi. Si potrebbe pensare ad un tracollo del sughero, ma non è esattamente così, più un momento di assestamento, anche interno, ma che non riguarda i tappi tradizionali, che rappresentano ancora il 41% di tutti tappi in sughero, pari a 4,6 miliardi di tappature.

La sfida, oggi, si gioca su due binari ben precisi, quello della sicurezza, da anni il tallone d’Achille del sughero, e quello della sostenibilità, la nuova parola d’ordine nel mondo del vino, a tutti i livelli. E le risposte non si sono fatte attendere, con la macchina della ricerca e dell’innovazione che ha sfornato brevetti e procedure all’avanguardia, a partire dai monopezzo, passando per i tappi in microgranina ed agglomerato. Strada percorsa, con successo, anche da Amorim Cork, leader del mercato con 4,4 miliardi di chiusure vendute in tutto il mondo, che si traducono in una quota nel settore dei tappi in sughero del 36% e del 23% se si considera l’intero mercato delle chiusure (www.amorimcorkitalia.com). L’azienda portoghese, che ha puntato tutto proprio sulla sostenibilità e sulla lotta al fatidico tricloroanisolo (Tca), formato da un fungo parassita della quercia da sughero, e responsabile del sentore di tappo, ha chiuso così un altro anno in crescita, con un fatturato globale su del 10%, stessa performance registrata sul mercato italiano, dove ha chiuso il bilancio 2016 a quota 53 milioni di euro, ed una quota del 25% di tutti i tappi in sughero venduti nel Belpaese, con più di 2.500 cantine clienti nella Penisola.
“Uno dei complici del nostro successo - racconta l’amministratore delegato di Amorim Cork Italia Carlos Veloso dos Santos - è stato il tappo verificato dalla tecnologia NDtech che, nonostante il 2016 sia stato l’anno zero, ha avuto un’enorme richiesta da parte dei grandi vini italiani, ed è in continua crescita. A ciò aggiungo il nostro concetto di servizio, la nostra principale scommessa: siamo interlocutori privilegiati per le cantine italiane, un vero e proprio partner, che ha continuato ad investire per garantire loro sempre e solo il meglio possibile. Ne sono un esempio l’aumento del 30% della produzione nello stabilimento di Conegliano, la climatizzazione di tutto il comparto produttivo, le certificazioni aziendali che ci portano a essere l’azienda più accreditata in Italia, il fatto di essere una delle prime aziende venete a fare l’adeguamento sismico in modo spontaneo - aggiunge Carlos dos Santos - ma anche la nostra presenza capillare in tutto il territorio italiano”.

Focus - Il Gruppo Amorim e Amorim Cork Italia
Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola il 36% del mercato mondiale di questo comparto, e il 23% del mercato globale di chiusure per vino; conta 22 filiali distribuite nei principali paesi produttori di vino dei cinque continenti.
Amorim Cork Italia, con sede a Conegliano (Treviso), filiale italiana del Gruppo Amorim, si è confermata nel 2016 azienda leader del mercato del Paese, in grado di soddisfare da sola oltre il 25% della richiesta nazionale. Con i suoi 42 dipendenti e una forza commerciale composta da 35 agenti, nel 2016 ha registrato oltre mezzo miliardo di tappi venduti per un fatturato, in crescita, di 53 milioni di euro (+10% sul 2015).
La sua leadership è dovuta ad una solida rete tecnico-commerciale distribuita su tutto il territorio della penisola, ad un efficace servizio di assistenza pre e post vendita ma anche all’avanguardia dei suoi sistemi produttivi e gestionali e soprattutto del suo reparto Ricerca & Sviluppo, al quale si associa una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente e in particolare per la salvaguardia delle foreste da sughero.
Lo sguardo al futuro vede una sempre più solida alleanza tra Tecnologia e Natura, con importanti risultati anche in termini di sostenibilità sociale: con il progetto Etico, Amorim Cork Italia ha infatti portato a compimento il primo circolo virtuoso di tutta la nazione, realizzando una granina per la bioedilizia generata dai tappi usati e raccolti dalle onlus che aderiscono all’iniziativa e ricevono dall’azienda un contributo per i propri progetti.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli