02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Se in Italia monta la querelle tra il nuovo Asti “secco” (in definizione) e il “Sistema Prosecco”, in Uk si va già oltre: la catena Asda lancia, al limite della legalità il “Progrigio - “Premium Italian Sparkling Wine”, da Glera e Pinot Grigio ...

Italia
La catena Asda lancia, al limite della legalità il Progrigio - “Premium Italian Sparkling Wine, da Glera e Pinot Grigio

Mentre in Italia inizia a movimentarsi la situazione che, salvo sorprese, porterà presto alla nascita di una tipologia di Asti Docg “secco”, con il “Sistema Prosecco” che sta alla finestra per valutare, una volta che il disciplinare delle bollicine piemontesi sarà aapprovato ufficialmente, eventuali azioni per evitare una sorta di “Prosecco Sounding” tutto da vedere, nel Regno Unito, mercato n. 1 per lo spumante veneto (e friulano), il mercato si muove ai limiti della legalità. Come annunciato dalla stampa inglese, la catena di supermercati Asda (sussidiaria del gruppo Walmart, con oltre 630 punti vendita e ricavi lordi annuali intorno al miliardi di sterline) ha lanciato sul mercato il “ProGrigio”, spumante che, spiega la catena è realizzato con un blend di uve Glera (il vitigno da cui nasce il Prosecco) e Pinot Grigio, al prezzo di 5 sterline a bottiglia. Con richiami all’Italia evidentissimi, dal logo in etichetta alla dicitura “Premium Italian Sparkling Wine” (https://goo.gl/SsC6i5).
Il buyer di Asda Jack Clayton, riporta il magazine “The Drink Business”, avrebbe detto che l’idea era di fare un prodotto “molto italiano” con lo stesso profilo gustativo del Prosecco. Il prosecco è cresciuto in maniera incredibile, e anche i prezzi sono aumentati, e così in molti hanno iniziato a cercare quello che potrebbe essere il prossimo “sparkling wine”, e il Progrigio punta proprio a questo”.

“Il motivo per cui il Prosecco ha avuto questo grande successo - continua Clayton - è la sua semplicità di beva, e piace al mercato di mass. Lo Champagne può risultare secco, il Prosecco è un po’ più dolce. Il Progrigio lo ha capito ha la stessa dolcezza e la beva facile del Pinot Grigio. Certo, il Prosecco è diventato un grande brand, è un punto di riferimento oltre il quale alle volte le persone non vanno. Questo non è Prosecco, ma è una buona alternativa allo spumante Italiano, e più a buon mercato”.
Intanto, in Italia, come detto, inizia a prendere corpo, come molti si aspettavano la querelle tra l’Asti Docg, che punta ad aggiungere alla produzione della denominazione una tipologia più secca a fianco delle sue iconiche bollicine dolci, e il mondo del Prosecco che vuole evitare potenziali danni e confusione sul mercato.
Di ieri la notizia, riportata dall’Ansa, che “la Commissione Tecnica del Ministero dell’Agricoltura, cui hanno partecipato anche funzionari della Regione Piemonte, ha approvato il disciplinare della nuova tipologia Secco” dell’Asti Docg.
“E’ un primo importante passo - commenta l’ assessore regionale Giorgio Ferrero - la nuova tipologia rappresenterà un momento significativo del rilancio dell’Asti. Questo primo risultato è frutto di un lavoro di squadra che ha visto impegnati la Regione Piemonte, le rappresentanze agricole, il Consorzio dell’Asti, i produttori e i trasformatori. Stiamo facendo il possibile per difendere e ampliare gli spazi che l’Asti, ma anche altri importanti vini piemontesi, ha sui mercati internazionali. L’Asti tipologia secco può giocare in questo un ruolo importante”. Adesso la parola passa al Comitato nazionale vini Dop.

Ma oggi è arrivata la reazione dei prosecchisti: “allo stato attuale, per quanto ci riguarda, non vi è alcuna evidenza che quanto approvato dalla Commissione tecnica del Comitato Nazionale vini corrisponda a quanto annunciato alla stampa”, afferma all’Anda Stefano Zanette, presidente della società Sistema Prosecco, che rappresenta i tre Consorzi di tutela del Prosecco (Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Prosecco Doc e Asolo Montello Docg).
“Riteniamo, infatti, che la Commissione tecnica, cui compete un giudizio di legittimità, abbia proposto - aggiunge Zanette all’Ansa - degli emendamenti al testo del disciplinare presentato dal Consorzio dell’’Asti, al fine di individuare soluzioni coerenti con l’’impianto normativo vigente, come da noi auspicato”.
“Al di là di tutto - conclude Zanette - a noi non resta che attendere di verificare come il nuovo disciplinare dell’Asti verrà declinato ed eventualmente applicato e di conseguenza agiremo, nei modi e nei tempi che la normativa prevede”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli