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Storia e modernità, legame con città e proiezione su mercati del mondo, investimenti in sostenibilità, per arrivare ad essere territorio ad emissioni 0: presente e futuro del Nobile di Montepulciano a “Anteprima Nobile 2017”. 4 stelle ad annata 2016

Italia
In Toscana, a Montepulciano, investimenti in sostenibilità, per arrivare ad essere territorio ad emissioni 0

Vino dalla grande storia, già citato nei documenti del 790 d.C., e poi da poeti e letterati come Repetti e Redi, da Papi come Paolo III, il Nobile di Montepulciano ha un presente importante, profondamente legato al suo territorio e alla sua città, ma proiettato nel mondo, e guarda al futuro radicandosi ancora di più nel cuore di Montepulciano, e guardando con concretezza alla sostenibilità ambientale della sua filiera vitivinicola. È il sentiment che si respira ad Anteprima Nobile 2017, dove sono in assaggio il Nobile 2014, la Riserva 2013, ed e il Rosso di Montepulciano Doc 2015. Dove, oggi, è stata anche presentata la vendemmia 2016, quella dei 50 anni dal riconoscimento della Doc, tra le prime d’Italia, nel 1966, giudicata a 4 stelle (su un massimo di 5).
Un vino, il Nobile, profondamente legato a Montepulciano, tanto che il 19% del vino venduto in Italia (che è il 22% del totale) viene venduto direttamente in azienda, anche grazie alla peculiare presenza di tante cantine completamente attive nel centro storico della cittadina poliziana (da Contucci a Talosa, da Redi a Gattavecchi, per citarne alcune). 
Da qualche mese i produttori del territorio hanno anche una nuova casa comune, nella trecentesca Fortezza di Montepulciano, dove è aperta l’Enoliteca del Consorzio dei produttori, completamente operativa grazie ad un importante investimento pubblico-privato (frutto di una collaborazione virtuosa che distingue il sistema-vino di Montepulciano) di oltre 3 milioni di euro, che ha visto in campo Consorzio, Comune, Regione Toscana e la Kennesaw University della Georgia (USA), che, nell’edificio, ha insediato il suo primo campus all’estero, e che, con il suo pavimento di cristallo che consente di ammirare i ritrovamenti archeologici del sottosuolo emersi nei lavori, che raccontano le origini etrusche di Montepulciano.

Ma il Nobile è anche un vino proiettato sui mercati internazionali: dei quasi 7 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, il 78% viene esportato, soprattutto in Germania (che vale il 48% del mercato estero), in Usa (21%) e Svizzera (16%).
Un territorio relativamente piccolo, quello del Nobile di Montepulciano (2.200 ettari vitati, di cui 1.300 iscritti alla Docg del Nobile e 550 alla Doc del Rosso di Montepulciano), che generano, però, un’economia decisamente importante: 500 milioni di euro il valore complessivo stimato tra patrimonio delle aziende che producono Nobile (oltre 200 milioni), valore dei vigneti (stimato in più di 150 milioni di euro) e della produzione (sui 65 milioni di euro all’anno), con l’indotto legato al vino che muove il 70% dell’economia del territorio.
Una solidità economica importante, che consente di guardare al futuro e che consente al territorio di investire in un aspetto sempre più importante, che è quello della sostenibilità ambientale: in 10 anni sono stati investiti in progetti di sostenibilità oltre 8 milioni di euro, e il Consorzio punta ad arrivare alle “emissioni 0” entro il 2020.
Un percorso, quello sulla sostenibilità, che, nel territorio, è iniziato da anni, con l’iniziativa di qualche privato pioniere che ha “contagiato” in maniera virtuosa tutto il territorio.
Come successo con la prima cantina totalmente “off grid” d’Italia, Salcheto, guidata da Michele Manelli, che, nel 2011, è stata anche la prima cantina al mondo ad aver certificato la “Carbon Footprint” di una bottiglia di vino (secondo lo standard ISO 14064).
Un percorso, quello aperto da Salcheto verso la sostenibilità, che poi è stato seguito con lungimiranza dal territorio, con la collaborazione e una visione comune tra imprese private e istituzioni.
Secondo un’analisi del Consorzio per l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, come già riportato da WineNews, emerge che oltre il 70% delle imprese ha già investito in progetti di sostenibilità, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, delle 76 aziende consorziate, oltre il 70% ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore. Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni, inoltre, la metà delle aziende ha sviluppato pratiche “naturali”, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede oltre il 40% delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.
Un percorso che non si ferma: su iniziativa dell’Amministrazione Comunale e del Consorzio del Vino Nobile sia in corso un progetto che porterà la certificazione di ogni bottiglia per dimostrare l’impatto zero della produzione sul territorio d’origine. Un percorso che ha preso il via qualche anno fa e che ha come presupposto la riduzione delle emissioni dei gas-serra e la promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica e si pone come obiettivo la riduzione o la compensazione delle emissioni di Co2 derivanti dalle tre fasi su cui si articola la produzione della Docg Vino Nobile (agricola, aziendale e di trasporto).
Al termine dell’iter del progetto Montepulciano, con la Docg Vino Nobile, sarà il primo distretto vitivinicolo in Italia a poter certificare l’impatto zero sull’atmosfera della propria produzione vinicola. Il fine è giungere entro il 2020 (scadenza indicata anche dal Patto europeo dei Sindaci, a cui Montepulciano aderisce) alla neutralità delle emissioni di gas clima - alteranti grazie all’utilizzo da parte degli Enti pubblici o di privati di buone pratiche quali rimboschimenti, impiego di pannelli fotovoltaici, produzione di energia da centrali alimentate a biomasse e così via.
“L’impegno del Consorzio e del Comune in questa direzione - spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini - non è nuovo e già in passato abbiamo dato vita a iniziative di questo tipo, senza contare le tante attività che le singole cantine svolgono con investimenti mirati proprio al risparmio energetico e ambientale”.
“Il passaggio successivo - anticipa il Sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi - sarà certificare la sostenibilità dell’altra fonte primaria di reddito di Montepulciano, il turismo, allargato anche alla ristorazione, al commercio e alle stesse cantine. Una politica che incentivi gli acquisti da fornitori che producono in maniera etica, che inviti al riuso dei materiali, riducendo al massimo i consumi che - in prospettiva - preveda la circolazione dei centri abitati di mezzi pubblici alimentati ad elettricità”.
Per un futuro, quello del Nobile di Montepulciano, che, dunque passa dal rinnovamento del legame tra storia e presente, tradizione e modernità, legame con il territorio e conquista dei mercati del mondo.

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