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Retromarcia alcolica per Starbucks: la multinazionale del caffè cesserà la prossima settimana di servire bevande alcoliche nel suo programma “Starbucks Evening”, mantenendo l’offerta solo per i franchisee e i suoi punti vendita “Reserve Roastery”

Non sembra aver riscosso successo la diversificazione alcolica di Starbucks, che poco più di due anni fa annunciò che avrebbe servito birra e vino in migliaia dei suoi punti vendita: stando a quanto riportato, tra gli altri, da “Bizjournals” (www.bizjournals.com), la multinazionale ha dichiarato che smetterà di implementare questa sua offerta, e inoltre rimuoverà le bevande alcoliche tout court dai 439 punti vendita di sua proprietà.
L’idea nacque dalla volontà, da parte della società di Seattle, di arginare il calo di vendite, per certi versi fisiologico, che avvertiva nei suoi punti vendita con l’arrivo della sera: ma a quanto pare il pubblico, più avvezzo a Latte e Frappuccino, non ha recepito favorevolmente la possibilità di sfruttare la possibilità di passare del tempo in un punto vendita della multinazionale con un calice di vino.
Gli sforzi della società, che dispone di più di 23.700 punti vendita a livello globale, si stanno invece orientando su un’offerta si “gourmet”, in un certo senso, ma senza uscire dal perimetro del suo prodotto principale, ovvero il caffè, tramite il suo progetto “Reserve Roastery”, con il quale propone miscele premium a una clientela che si è dimostrata molto ricettiva in questo senso; nella sola Seattle, le vendite tramite questo canale sono cresciute del 24% nel 2016 anno su anno, con il cliente medio che spende oltre il quadruplo del suo equivalente “regular”.

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