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Nella “Top 100 Wines of 2016” del portale Usa “International Wine Report” c’è tanta Italia. Sono 22 le etichette in classifica, al top il Frank Cornelissen Etna Rosso Magma 2014 (n. 2), con Barolo e Brunello a dominare nelle altre posizioni

Italia
In Top 100 Wines of 2016 by portale Usa “International Wine Report”, al n. 2 il Frank Cornelissen Etna Rosso Magma 2014

Tra reportage dalle più importanti regioni enoiche del mondo ed appunti di degustazione, il portale Usa “International Wine Report” (www.internationalwinereport.com), dal 2011, mette in fila i migliori vini sul mercato, seguendo tre criteri: il voto sulla qualità, espresso in centesimi, l’“excitement”, ossia tutti quei fattori che riguardano il produttore, le difficoltà dell’annata ed il territorio da cui arriva un vino, ed il rapporto qualità/prezzo. Così, nella “Top 100 Wines of 2016”, troviamo etichette da 15 Paesi diversi, compresa ovviamente l’Italia, che piazza ben 22 vini (meno di Francia ed Usa, rispettivamente a 25 e 34 etichette), di cui un siciliano sul podio: se in cima alla chart c’è un californiano, il Ridge Vineyards Monte Bello 2013, alla posizione n. 2 troviamo il Frank Cornelissen Etna Rosso Magma 2014, seguito da un francese, il Domaine Auguste Clape Cornas 2013.
Scorrendo la classifica, a comandare, come da tradizione, sono le denominazioni top dell’enologia del Belpaese, Barolo e Brunello: alla posizione n. 5 c’è il Vietti Barolo Ravera 2012, mentre alla n. 7 si piazza l’ultimo degli italiani in top 10, il Salvioni Brunello di Montalcino 2011. Si deve arrivare quindi alla n. 18, dove troviamo il Tenuta delle Terre Nere Etna Rosso Prephylloxera 2014, che nel 2014, con l’annata 2012, raggiunse il primo posto della “International Wine Report”. Alla n. 25 c’è l’E. Pira Chiara Boschis Barolo Via Nuova 2012, seguito alla n. 31 dal Sandrone Barolo Le Vigne 2012. E ancora alla n. 41 il Tenuta San Guido Sassicaia 2013, alla n. 45 La Spinetta Barolo Campè 2012, alla n. 48 l’Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2011, alla n. 49 il Mario Marengo Barolo Brunate 2012.
Nella seconda metà della chart si piazza un friulano, il Meroi Merlot Vigna Dominin 2012, alla posizione n. 61, seguito da Il Poggione Brunello di Montalcino 2011 alla n. 62 e dal Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2011 alla n. 63. Alla n. 65 si piazza quindi un’etichetta laziale, il San Giovenale Habemus 2013, alla n. 67 il Renato Corino Barolo Rocche dell’Annunziata 2012, alla n. 68 il Villa Poggio Salvi Brunello di Montalcino Pomona 2011. Alla posizione n. 71 è la volta dell’Azelia Barolo San Rocco 2012, seguito dal Lisini Brunello di Montalcino Ugolaia 2010 alla n. 72, mentre il Biondi Santi Brunello di Montalcino 2011 si piazza alla n. 75, seguito dal Pira Barolo Marenca 2012 alla n. 82. A chiudere la presenza italiana due griffe dell’Amarone: lo Zenato Amarone della Valpolicella Classico Riserva Sergio Zenato 2009 alla n. 95 ed il Masi Amarone della Valpolicella Classico Mazzano 2009 alla n. 100.

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