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2013 SOSTANZIALMENTE IN LINEA CON IL 2012 SU EXPORT VINICOLO ITALIANO NEGLI STATES. CON UNA LIEVE CONTRAZIONE DELLO 0,5% IN QUANTITÀ, MA CON UN AUMENTO DEL 6,6% IN VALORE. A DIRLO LE CIFRE DELL’ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE

2013 sostanzialmente in linea con il 2012 sulle esportazioni vinicole italiane negli Usa. “Dopo una serie di alti e bassi che, nel corso del 2013, ha visto le esportazioni ampliarsi e restringersi, con una lieve contrazione dello 0,5% in quantità ed un aumento del 6,6% in valore”. A dirlo i dati l’Italian Wine & Food Institute. Un risultato che, Lucio Caputo, presidente dell’associazione, ha definito “non esaltante ma accettabile nel contesto complessivo dell’attuale andamento del mercato vinicolo americano” (www.italianwineandfoodinstitute.com).
Secondo Caputo, “in una situazione di mercato che ha visto le importazioni complessive statunitensi ridursi del 9,4% in quantità, perdendo 1 milione di ettolitri, e leggermente lievitare dell’1,9% in valore, quella italiana può essere considerata una posizione non interamente negativa. Mentre l’Italia ha mantenuto le sue posizioni in cima alla classifica dei paesi fornitori del mercato Usa, quasi tutti gli altri paesi concorrenti - conclude - hanno fatto registrare perdite notevolmente consistenti: l’Australia -10,5% in quantità e -5,8% in valore; l’Argentina -31,2% e meno 11,6%; il Cile -10,3% e -6,8% e la Germania - 10,9% e -6,9%. Solo la Francia ha tenuto il passo con l’Italia con una contrazione dell’1,0% in quantità ed un aumento del 4,8% in valore”.
Fra i restanti paesi Nuova Zelanda e Sud Africa hanno avuto degli aumenti (rispettivamente del +4,3% e del +12,6% la prima e del +33,5% e del +17,2% il secondo) su quantitativi tuttavia notevolmente più contenuti. Nel 2013 le esportazioni italiane sono ammontate a 2.475.750 ettolitri, per un valore di 1.288.063.000 dollari, contro i 2.489.120 ettolitri del 2012, per un valore di 1.208.181.000 dollari.
L’Italia, nonostante attraversi una fase di contrazione delle esportazioni, continua a mantenere, secondo Caputo, una posizione dominante sul mercato Usa sia in quantità che in valore vive distanziando gli altri principali paesi concorrenti fra i quali l’Australia, ormai notevolmente distaccata. La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata del 26,6% in quantità e del 32,9% in valore contro quella dell’Australia rispettivamente del 18,9% in quantità e dell’11,2% in valore. Complessivamente le importazioni statunitensi, nel 2013, sono ammontate a 9.294.640 ettolitri, per un valore di 3.915.087.000 dollari, contro i 10.257.000 ettolitri, per un valore di 3.842.842.000 dollari, del 2012. Le importazioni dall’Australia sono risultate, sempre nel 2013 pari a 1.760.570 ettolitri, per un valore di 437.108.000 dollari contro i 1.966.130 ettolitri, per un valore di 463.973.000 dollari, del 2012.
Caputo ha infine auspicato che “si possa avere un miglioramento della situazione nel 2014 ed ha ricordato che, tra pochi giorni, si avrà il “Gala Italia” che costituisce la più importante e prestigiosa manifestazione in favore dei vini italiani di qualità, che costituiscono l’elemento trainante e vincente dei nostri vini sul mercato statunitense”.

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