02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

VECCHIE ANNATE? NO GRAZIE. SOLO UNA FETTA MARGINALE DELLE VENDITE DI MOLTE FRA LE ENOTECHE PIÙ IMPORTANTI DEL BEL PAESE È RAPPRESENTATA DA VINI VECCHI DI PIÙ DI 5/10 ANNI. LA TENDENZA EMERGE DA UN’INDAGINE WINENEWS

Italia
Ecco una serie di bottiglie storiche

Si parla molto, almeno nel ristretto mondo degli addetti ai lavori, dell’importanza e dell’alto grado di appagamento che solo una bottiglia di un’annata molto in là con gli anni riesce a dare. Un parere ben centrato, ma che, non è la prima volta, si scontra con la realtà più “terrena” del consumatore, anche del più scafato che sembra, almeno stando al parere di molte delle enoteche più importanti d’Italia sentite da WineNews, continuare a preferire vini non più vecchi di cinque, massimo dieci anni.

“In Italia, c’è ancora grande confusione - spiega Francesco Trimani della famosa enoteca di Roma - su questo tema. Si confondono i vini da asta, i vini maturi, le vecchie annate e i vini da collezione. Noi abbiamo da qualche tempo cominciato a sperimentare la vendita di vini maturi da bere, non necessariamente dai prezzi stellari. Se, per esempio, affianchiamo ad un Chianti Classico 2006 o 2007, le annate oggi in commercio, sei o sette annate precedenti, il consumatore sembra gradire questo tipo di possibilità e comincia anche a comprare millesimi più vecchi”.

“Le vecchie annate sono un prodotto che trattiamo soltanto marginalmente - afferma Paola Longo dell’Enoteca Longo di Legnano (Milano) - e solamente nei casi in cui ci è richiesto espressamente per occasioni quali i compleanni”. “Non ho notato - sottolinea Maurizio Cavalli dell’Enoteca Cavalli di Parma - un aumento recente di interesse né tanto meno un aumento di vendite di bottiglie di vecchie annate. La mia enoteca è specializzata in bollicine e su questa tipologia bottiglie di dieci, quindici anni si vendono piuttosto bene, ma si tratta di una tipologia particolare. Altra storia è se parliamo, per esempio di un Barolo di 30 anni. In questo caso - conclude Cavalli - le richieste sono decisamente minime”.

“Mi sembra di notare piuttosto una tendenza contraria - afferma Nicola Picone, patron dell’Enoteca Picone di Palermo - un aumento cioè della richiesta di vini sempre più freschi, di facile beva e poco impegnativi. Insomma, le vecchie annate non sono propri prese in considerazione”. Anche per Roberto Canali dell’Enoteca Beresapere di Perugia la vendita di bottiglie di vecchie annate è “decisamente marginale e riservata soltanto a pochissimi intenditori”.

“Il mercato dei vini costosi è in crisi - afferma Pio Daniele De Lorenzo dell’Enoteca Nuvola di Foggia - e, quindi, la richiesta di annate molto vecchie è debole se non quasi inesistente anche per vini come Barolo e Brunello. Se mai vengono ricercate vecchie annate di Amarone, ma, sostanzialmente, sono una quota di vendita del tutto marginale”. La vecchia annata, evidentemente, rappresenta, nel caso che non sia conservata in modo adeguato un rischio e, peraltro, un rischio molto spesso assai caro. E’ un po’ questa semplice constatazione che guida le parole di Giovanni Valentini dell’Enoteca Valentini che si trova nella Repubblica di San Marino: “non esiste una richiesta specifica verso le vecchie annate, ancora sentite come bottiglie “rischiose”. Solo per i compleanni qualcuno ci chiede una bottiglia di quaranta o trenta anni di età”. “Non mi sembra - spiega Francesco Bonfio dell’Enoteca Piccolomini di Siena e presidente di Vinarius, l’associazione che raccoglie la maggioranza delle enoteche italiane - che ci sia una particolare attenzione per le vecchie annate. E’ un tipo di mercato che va un po’ al di fuori di quello delle enoteche. Si trova soprattutto su internet ed è animato da una ristretta elite. Continua, invece, la richiesta della bottiglia legata all’anno di nascita, ma è un fenomeno marginale”. “Vecchie annate? Ce le chiedono soltanto per i compleanni - sbotta Gianni Sarais dell’Enoteca Le Cantine Isola di Milano - non vedo francamente un aumento di richiesta di vini di vecchie annate. Se mai aumenta la richiesta di prodotti di tre o cinque anni al massimo”.

Ma, evidentemente, c’è sempre l’eccezione che conferma la regola: “sì le richieste di annate vecchie, parlo di vini anche di trenta anni, sono aumentate, di pari passo con l’aumento della competenza dei miei clienti. Soprattutto, sono i vini francesi a ricevere maggiori richieste. Ma - conclude Luca Ghiotto dell’Enoteca Soavino di Soave (Verona) - anche se in espansione, si tratta sempre di una richiesta che proviene da una nicchia”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli