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CAMBIA LA LOCATION DELL’ APPUNTAMENTO CON “VINI VERI” (VILLA MATTARANA, VERONA, 6-7 APRILE) E ANCHE LA PRESIDENZA DEL GRUPPO, ORA GUIDATO DA TEOBALDO CAPPELLANO, MA LA FILOSOFIA DEL PROGETTO RESTA LA STESSA

Dopo due anni di “rodaggio” a Villa Favorita (Montebello, Vicenza), l’associazione “Vini Veri” sposta la location del suo evento principale (6-7 aprile) in una sede più prestigiosa e più semplice da raggiungere: Villa Mattarana, dimora patrizia del XV secolo, affrescata da Paolo Veronesi (San Michele Extra, via Mattarana 32-34, Verona, uscita Verona est, www.villamattarana.it).
Ma le novità non finiscono qui. Anche l’assetto organizzativo dell’associazione “Vini Veri” è cambiato: il nuovo presidente è il viticoltore piemontese, Teobaldo Cappellano, che prende il posto del veneto Angiolino Maule, che ha lasciato l‘associazione. Restano in carica gli altri soci fondatori: il toscano Fabrizio Nicolaini (Massa Vecchia), il friulano Stanko Radicon (Radikon) e l’umbro Giampiero Bea (Bea).
L’associazione “Vini Veri” è composta da 25 aziende, di cui 15 associate e 10 simpatizzanti. All’evento di Villa Mattarana, saranno presenti oltre 90 produttori, provenienti un po’ da tutta Europa, ma anche da altre nazioni del mondo.
Fra i nomi più importanti, possiamo ricordare il gruppo francese di Reinnesance, guidato da Nicolas Joly, Serge Hochar (del libanese Chateau Musar), Bartolo Mascarello, Beppe Rinaldi, Zind Humbrect, Chateau Le Puy, Champagne Larmandier Bernier, Domaine Marcel Deiss, Champagne Fleury, le etichette commercializzate da Velier (fra cui: Weinbach, Movia Brda, Gasse, Ridge).
A guidare gli intenti dell’associazione “Vini Veri”, dei suoi aderenti e dei suoi simpatizzanti, una filosofia produttiva “naturalistica”, che non accetta “etichette” come spiega il presidente Teobaldo Cappellano: “non siamo biologici, anche se la nostra regola impone condizioni di vigna e di cantina ancora più severe di quelle canonizzate. Non siamo biodinamici, anche se molti di noi credo alla filosofia di Steiner. Non lo siamo perché sappiamo che purtroppo le regole possono essere cavalcate dalle mode, non lo siamo perché sappiamo che nulla è più facile che imporre regole per poi violarle. Siamo semplicemente tornati a vedere l’intelligenza - conclude Cappellano - quella che era sempre stata negata, di chi ci aveva preceduto, siamo tornati alla conoscenza del passato, siamo tornati a guardare la ricerca con gli occhi di chi vuol comprendere e non solo accettare”.

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