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Non solo riunirà a Milano i più grandi chef (3-5 marzo), con un format ormai mondiale. Ma “Identità Golose” ha già un grande progetto futuro: una sede fissa dove fare cultura del cibo tutto l’anno, con ristorante. Marchi: “ricordate Identità Expo?”

Non Solo Vino
Il fondatore e ideatore di Identità Golose, Paolo Marchi

Non solo, ancora una volta e forse mai come questa volta, riunirà a Milano tutti o quasi i più grandi chef dell’alta cucina italiana ed internazionale, stellati ed astri nascenti, gli storici accanto ai “borderline” (per la loro diversa o particolare visione della cucina), merito anche di un tema di confronto, “Il Fattore Umano”, affascinante quanto attuale nel rimettere sulla tavola, convivio di mondi, quelle relazioni umane che, per il troppo “abbuffarsi” di mode e manie, si sono troppo perdute. E non solo ha creato un format esportabile, che dall’Italia, riesce a far raccontare quanto di più bello ha la cucina italiana attraverso le voci dei suoi più importanti protagonisti, uniti in questa mission, nelle edizioni di Londra, New York, Boston e Chicago. E, come se non bastasse, non solo ha rivoluzionato la classica idea di Guida, edita esclusivamente online, consultabile gratuitamente da tutti. Ma “Identità Golose” (edizione n. 14 a Milano, dal 3-5 marzo, al Centro Congressi di Via Gattamelata), ha già pronto un progetto per il suo futuro. E che progetto: una sede fissa, in quella stessa Milano da dove tutto è nato e che non è mai stata tanto vivace come oggi in fatto di enogastronomia, con un vero e proprio Centro Studi dedicato alla ricerca e formazione nel mondo del cibo, ma che potrà ospitare anche eventi, e, dalla teoria alla pratica, un ristorante, Identità Milano, ed un’enoteca, replicando la formula di successo dell’Expo 2015, che, in 6 mesi, ha fatto provare l’alta cucina dei più grandi chef a 56.000 clienti italiani ed internazionali, grazie anche ai suoi prezzi “contenuti”, e che vi si alterneranno a rotazione o in squadra accanto al resident chef che sarà ancora una volta Andrea Ribaldone. Sarà in Via Romagnosi, negli spazi dell’ex centralissima Fondazione Feltrinelli, e, spiega a WineNews Paolo Marchi, ideatore di Identità Golose con Claudio Ceroni, nasce perché “dopo che hai provato un’esperienza tanto intensa come Identità Expo, tornare a ciò che facevi prima è difficile. Da quel momento ci siamo messi alla ricerca di un luogo che facesse al caso nostro e fosse un palcoscenico per tutti, dove fare cultura del cibo 365 giorni l’anno, perché sono così tante le cose da far vedere dal vivo che i tre giorni di “Identità Milano” non bastano più”.
Nell’attesa - il cantiere del nuovo progetto è stato aperto a Natale, con la previsione di organizzare i primi eventi a maggio, ed aprire il ristorante a settembre - grazie ad “Identità Golose”, Milano si prepara ad accogliere chef del calibro di Massimo Bottura, Carlo Cracco, Norbert Niederkofler, Massimiliano Alajmo, Niko Romito, Enrico Bartolini, Enrico Crippa, Yannick Alléno, Moreno Cedroni, Davide Oldani, Matias Perdomo e Simon Press, Paolo Lopriore, Antonello Colonna, Andrea Aprea, Corrado Assenza, Luca Abruzzino, Anthony Genovese e Simone Salvini, Cristina Bowerman, Antonia Klugmann, Ana Roš, Rosanna Marziale, Martina Caruso, Marianna Vitale, Aurora Mazzucchelli, Caterina Ceraudo, sono per citarne alcuni, che, con le loro idee e visioni declineranno nei piatti e con i loro racconti “Il Fattore Umano” in cucina.
Relazioni umane che fanno della tavola il luogo per eccellenza del convivio, ma anche tra l’uomo-chef e tutti coloro che lo circondano sul lavoro, dalla cucina alla sala, al rapporto con i clienti e prima ancora artigiani e fornitori. Le visioni delle “signore” della cucina italiana, saranno al centro dell’edizione n. 3 di Identità di Champagne con il celebre e prestigioso Atelier des Grandes Dames di Veuve Clicquot, attraverso abbinamenti perfetti tra la Cuvée de Prestige La Grande Dame 2006 con l’enologa della Maison Gaëlle Goossens e le creazioni di grandi chef italiane, ma anche della tavola rotonda “Il Fattore Umano, la visione al femminile”, promossa dall’Atelier, con le chef Bowerman, Ceraudo, Klugmann, Solaika Marroco, la sommelier Ramona Ragaini (del ristorante Andreina a Loreto, Ancona) ed il direttore de La Cucina Italiana Maddalena Fossati.
Quindi, il mondo della sala, rappresentato, tra gli altri ad Identità di Sala in collaborazione con le Cantine Ferrari, da Will Guidara, Franceco Apreda, Antonio Guida, Antonio Santini, i Cerea, gli Iaccarino, Andrea Sinigaglia, dg Alma-La Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata dal maestro Gualtiero Marchesi, e Andrea Grignaffini, critico enogastronomico, Matteo Zappile, direttore Noi di Sala, il presidente Ais-Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta, Hervé Fleury, vice presidente dell’Institut Paul Bocouse, e Dominga Cotarella, ideatrice con Marta ed Enrica di Intrecci, la scuola di Alta Formazione di Sala, Giuseppe Palmieri, sommelier dell’Osteria Francescana, Alessandro Pipero, sommelier di Pipero al Rex, e Thomas Piras, sommelier del Contraste, e Josep Roca, sommelier de El Celler de Can Roca (Girona). Protagonista, quest’ultimo, con Bottura (Osteria Francescana, Modena) e Guidara (Eleven Madison Park, New York), ovvero i 3 ristoranti al top della The World’s 50 Best Restaurants, di un confronto su “L’Arte dell’Ospitalità” con Paolo Marchi, Laura Price, deputy editor della 50 Best, Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari.
E come non mancheranno nella nuova sede di Identità, anche i vini saranno protagonisti al Centro Congressi di Via Gattamelata, nella selezione ufficiale del The WineHunter Helmuth Köcher, ideatore del Merano WineFestival, che presenterà la sua referenza del territorio vitivinicolo italiano, con cantine come Kettmeier, Librandi, Marisa Cuomo, Monsupello, Ca’ Maiol, Perla del Garda, Velenosi, Poderi Gianni Gagliardo, Gianfranco Fino, Palmento Costanzo, Lunadoro, Tenute Piccini, Cavit, Rotari, Famiglia Cotarella, Pasqua, e Secondo Marco, solo per citare alcune.
Info: www.identitagolose.it

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