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Uno stop allo spreco alimentare con la doggy bag: con un convegno dedicato (23 ottobre, a Milano) e la distribuzione di eco-contenitori di design, Fipe e Comieco promuovono una nuova cultura della sostenibilità nei ristoranti italiani

Nei ristoranti italiani si sprecano ogni anno 185.000 tonnellate di cibo, numeri sempre più difficili da accettare in uno scenario mondiale che fa i conti con l’impatto umano sull’ambiente, in cui l’economia circolare costituisce ormai l’unica soluzione percorribile per il futuro. Dalle app che mettono in rete gli avanzi di cibo, alle iniziative di chef, supermercati e ristoranti che donano gli esuberi alle mense per poveri (come il Banco Alimentare di Milano), passando per i libri che presentano numeri e soluzioni al problema: le proposte anti-spreco sono innumerevoli, ma ce n’è una che arriva dal mondo anglosassone e che sta prendendo piede anche in Italia. È la doggy bag, soluzione pratica e semplice a cui la Federazione Italiana Pubblici esercizi e il Consorzio nazionale recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica hanno voluto dedicare la tavola rotonda “Senza spreco con la doggy bag”.

Il convegno, di scena il 23 ottobre alla Fiera Host a Fieramilano, vedrà anche la partecipazione dell’onorevole Maria Chiara Gadda, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati e relatrice della Legge 166/16 sulla limitazione degli sprechi alimentari.
Nell’incontro Fipe e Comieco lanceranno su scala nazionale il progetto “Doggy bag - Se avanzo mangiatemi”, che prevede la fornitura di eco-contenitori di design made in Italy che saranno presto a disposizione nei ristoranti d’Italia.

Un’importante iniziativa per passare dalla teoria alla pratica e mostrare come il circolo virtuoso dell’economia del riciclo trovi un alleato strategico nel mondo della ristorazione. Un impegno che passa attraverso la lotta allo spreco alimentare e al riuso consapevole delle materie prime, a partire ad esempio dal caffè.

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