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Niente più stagioni, nemmeno per il tartufo. Secondo Vente-privee crescono le vendite online (+37%) del prezioso tubero, scarsissimo per la siccità. Gli autentici estimatori dovranno spendere e girare molto per trovare profumi e pezzature importanti

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Niente più stagioni, nemmeno per il tartufo

Non esistono più le stagioni, nemmeno per il tartufo. Nonostante in molti associno l’autunno con l’apertura del periodo del tartufo bianco, pochi sanno che è possibile trovare il prelibato tubero tutto l’anno grazie alle diverse specie e stagionalità, ma soprattutto grazie all’online. Secondo Vente-privee, il sito pioniere di vendite-evento online, il numero di clienti appassionati di tartufo è, infatti, cresciuto del 37% negli ultimi anni, grazie ad un’accurata selezione di produttori italiani di tartufi e prodotti a base di questo prezioso tubero che si conferma essere molto amato (www.vente-privee.com). Una passione che quest’anno dovrà fare i conti con un’annata da dimenticare: difficilmente, infatti, il tartufo bianco italiano riuscirà a soddisfare i suoi estimatori più autentici, i quali in un questo 2017 di grande caldo e siccità, che ha messo in ginocchio sia questa che le altre colture del Paese, dovranno frequentare parecchie mostre-mercato, che rimangono i luoghi di mercato più importanti per poter trovare tuberi dalle pezzature e dai profumi soddisfacenti.

Scarsissima, quindi, la quantità, anche se la qualità sembra esserci. I prezzi sono già alle stelle perché la richiesta resta sempre alta. Con l’apertura della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco” n.87, “il prezzo medio ha raggiunto i 4.500 euro/kg - aggiorna WineNews Antonio Degiacomi, presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo - per una bella pezzatura. La qualità è buona: sono tartufi sodi, sani e profumati. Certo, son pezzature non grandi… Per fortuna le notti ora sono umide e fresche. Dovrebbe arrivare qualche temporale, ma sono fenomeni irregolari” che incideranno poco sull’annata. Anche in Toscana a San Giovanni d’Asso le quotazioni sono più che raddoppiate da quelle previste poche settimane fa: da 2.000 ad oltre 2.500 euro/kg, si è passati a 4.000 fino a 5.500 euro/kg. “E arriviamo anche a 6.000 euro/kg per le pezzature belle, perché ce ne sono pochissime” riporta Paolo Valdambrini, alla guida alla guida dell’Associazione dei Tartufai Senesi.

Nelle Marche, per il tartufo di Acqualagna, i prezzi alti sono confermati. “Si va dai 2.000 euro/kg ai 3.500 euro/kg per le pezzature grandi. La qualità non è un problema: quest’anno il tartufo è profumato, leggero e asciutto - ci ragguaglia Paolo Topi, a capo dell’Associazione Nazionale Conduttori Tartufaie di Acqualagna nelle Marche - quindi si manterrà meglio. Il problema è la quantità, perché proprio non ce n’è. Ora speriamo che piova per salvare almeno la pianta. Può darsi che con la Luna nuova i cani riescano a percepirne di nuovi e si possa così aumentare la raccolta”.
Stabili, invece, al momento le quotazioni del tartufo umbro: Mauro Severini, Commissario della Comunità Montana Alta Umbria, conferma la forbice dei prezzi comunicati a fine settembre: “siamo ancora fra i 1.500 e i 2.000 euro/kg. Gli eventuali aumenti li attendiamo più avanti: ora è ancora presto”.

Insomma, prezzi da capogiro in tutta l’Italia vocata al prezioso tubero, conosciuto sin dall’antichità e a cui i Babilonesi attribuivano persino proprietà afrodisiache. Ma chi pensa che il tartufo sia un prodotto affine solo alla cultura culinaria del Piemonte o del Centro Italia si sbaglia. È, infatti, la Lombardia seguita da Lazio e Toscana, ancora secondo Vente-privee, ad aggiudicarsi il podio delle regioni italiane amanti di questo tesoro sotterraneo acquistato soprattutto dalle donne e-shopper di età compresa tra i 35 e i 45 anni che rappresentano il 54% degli acquirenti totali, confermandosi le vere food addicted. Altro dato interessante è che i clienti a caccia di prelibatezze gastronomiche, si collegano prevalentemente via smartphone, con picchi di vendita tra le 9 e le 10 del mattino.

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