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Dalla gavetta al successo, in vista dell’apertura del nuovo ristorante in Galleria a Milano, la domanda per Carlo Cracco a tu per tu con WineNews, sorge spontanea: scelta personale o c’è dietro un messaggio? “La prima: devo impegnarmi nel mio lavoro”

Dalla gavetta al grande successo, aspettando l’attesissima apertura del nuovo ristorante in Galleria a Milano, dove sarà in cucina “a Natale”, la domanda per Carlo Cracco, che tra mille impegni, si è preso una pausa dalla tv per seguire i suoi nuovi progetti, sorge spontanea: una scelta personale o c’è dietro un messaggio ben preciso? “La prima: devo impegnarmi a fare bene il mio lavoro. Bisogna anche lavorare ogni tanto, per questo è sempre più difficile intervistarci”. Come andare a fare la spesa: la fai ancora? “E certo, se non la fai non cucini”. Ma cosa resterà di buono dietro l’ondata di grandi chef “spadellatori” e star in tv? “Resterà la parte migliore”. Lo ha detto, a tu per tu con WineNews, lo chef-star, ieri nel suo ristorante a Milano, nel lancio del G.D, il nuovo “bianco di famiglia”, Chardonnay in purezza, della griffe Damilano. Com’è noto, lo chef due stelle Michelin, patron del ristorante che porta il suo nome, aperto da quasi venti anni in un elegante edificio nel centro di Milano, sta per inaugurare un nuovo locale, nella storica Galleria Vittorio Emanuele II, da 150 anni Salotto della città, celebrati nei giorni scorsi con una cena di gala preparata dallo stesso Cracco in favore della Caritas Ambrosiana, servita a quasi mille persone nelle quattro braccia del celebre monumento italiano.

Si chiamerà sempre Ristorante Cracco, con ingresso principale in Galleria e le antiche vetrine, “quattro piani con ammezzati e interrato, con quattro cucine, una ad ogni piano - spiega Cracco - caffé all’internazionale al piano terra, che servirà dalla colazione alla notte, pasticceria nell’ammezzato, sopra il ristorante gourmet, al piano nobile, il primo, il più bello, destinato ad accogliere 45-50 coperti, sopra ancora il bistrot e la sala eventi con vista, nel piano interrato l’enoteca che avrà vita a sé”, con la cantina destinata ad accogliere migliaia di vini. “Non c’era, l’abbiamo recuperata durante i lavori”. Un nuovo “tempio” della ristorazione italiana, insomma, dove si mangerà ad ogni ora, nell’eleganza di spazi, con tanto di dehor, protetti dalle Belle Arti.

Chef, ristoratore e gastronomo, formatosi ai fornelli di Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse, in una carriera costellata di stelle (primo chef all’Enoteca Pinchiorri a Firenze, durante la sua conduzione la storica icona della ristorazione italiana ha ottenuto le tre stelle Michelin), accanto a numerose collaborazioni, consulenze e campagne che lo vedono testimonial, Cracco ha aperto anche “Carlo e Camilla in Segheria”, un gastro-bistrot e cocktail bar, ristorante e sede di eventi, in una vecchia segheria sui Navigli mantenuta tale, oltre a guidare l’Associazione no-profit Maestro Martino, che promuove la cucina d’autore e le eccellenze del nostro territorio. Personaggio televisivo tra i più amati, per seguire i suoi nuovi progetti, dopo sei stagioni consecutive ha lasciato i panni di giudice del talent show “MasterChef Italia”, mantendo invece la conduzione “Hell’s Kitchen Italia” (dal 3 ottobre al 21 novembre su Sky Uno), nella versione italiana del celebre cooking show guidato dallo chef inglese Gordon Ramsay. Obbiettivo, dichiarato, superarsi ai fornelli.

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