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Altro che Millennials, in Europa a guidare i consumi in Gdo sono gli over 65. Come rivela l’ultimo studio firmato Observatorio Cetelem, i pensionati europei “valgono” il 29% della spesa complessiva, e arriveranno al 40% nel 2030

Le potenzialità ed il protagonismo dei Millennials, nel mondo dei consumi, sono sotto gli occhi di tutti, specie in Usa, dove la generazione dei nati tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta è già diventato il target più importante per il settore enoico. Diverso il discorso in Europa, specie nei Paesi del Mediterraneo, dove il tasso di disoccupazione giovanile tocca il 23,4% in Francia, il 35,2% in Italia e addirittura il 41,5% in Spagna. E allora, nel Vecchio Continente, più che sulla spesa dei giovani i consumi si reggono sul carrello dei più anziani: in Gdo, infatti, gli over 65 sono e saranno il target più importante, come emerge dallo studio sui consumi in Europa firmato dall’Observatorio Cetelem (www.observatoriocetelem.es). E le ragioni sono piuttosto semplici: si tratta prima di tutto del segmento che crescerà demograficamente di più nei prossimi anni, e poi è la generazione che, strutturalmente, spende di più in prodotti alimentari, bevande, prodotti per la casa.

In “soldoni”, la categoria dei pensionati spende in media 4.271 euro all’anno per riempire la dispensa, il che vuol dire 172 euro in più di chi ha meno di 65 anni, che si traduce nel 29% della spesa complessiva, una quota che, nel 20130, potrebbe crescere fino al 40%. Ma non è una categoria monolitica, quella degli over 65, tutt’altro: se è vero che crescendo cambiano le priorità ed i consumi si spostano verso prodotti base, ed essenziali, esattamente quelli che riempiono gli scaffali dei supermercati, è anche vero che esistono almeno tre approcci diversi all’acquisto. La sotto categoria più numerosa è quella dei “nonni” (37%), che fanno acquisti in una logica di famiglia allargata, pensando a figli e nipoti, una prerogativa che si riflette ovviamente nel carrello. Ci sono quindi i “tradizionali” (33%), che prestano maggiore attenzione al prezzo, e comprano praticamente sempre le stesse cose, fedeli alle proprie tradizioni. Infine, ci sono i “forever young” (30%) che, lungi dalla loro età anagrafica, vivono una sorta di seconda giovinezza dopo la pensione, fatta di acquisti impulsivi, tecnologia ed abitudini più simili a quelle dei nipoti che a quelle dei coetanei.

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