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Sono 27 le “Spighe Verdi” assegnate da Fee Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura, le “Bandiere Blu” dell’agricoltura, per valorizzare i migliori Comuni rurali d’Italia. Marche al top con 6, poi Toscana e Campania con 5

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Le Spighe Verdi 2017 by Confagricoltura e Fee Italia

Le Marche con 6 comuni (Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana), la Toscana con 5 (Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona), come la Campania (Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea), poi Lazio (Canale Monterano e Gaeta), Puglia (Ostuni e Carovigno) e Sicilia (Ragusa e Menfi) con 2, e, infine, uno a testa per Piemonte (Alba), Liguria (Lavagna), Veneto (Caorle), Umbria (Montefalco) e Abruzzo (Giulianova): ecco le 27 località rurali premiate con le “Spighe Verdi” 2017, il riconoscimento assegnato da Fee Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura, oggi, a Roma, al Ministero dell’Ambiente, una sorta di “Bandiere Blu” dedicate all’agricoltura, nate “per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità”, si legge in una nota.

Un riconoscimento assegnato valutando 67 indicatori raggruppati in 16 sezioni (notizie di carattere generale, partecipazione pubblica, educazione alla sostenibilità, assetto urbanistico, agricoltura, protezione della biodiversità, conservazione e valorizzazione del paesaggio, tutela del suolo, gestione del ciclo dei rifiuti, efficienza energetica, qualità dell’aria, qualità dell’acqua, qualità dell’ambiente sonoro, mobilità sostenibile, turismo e rischio), secondo un iter procedurale, messo a punto secondo lo schema UNI-EN ISO 9001-2008, che ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, l’Ispra, il Cnr e Confagricoltura.
“Spighe Verdi - spiega una nota - è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale d’iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei comuni italiani”.
L’agricoltura, ovviamente, ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra Fee Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati.
“Abbiamo riconosciuto con soddisfazione 27 Spighe Verdi sul territorio italiano - ha detto Claudio Mazza, presidente Fee Italia - un importante incremento, rispetto al 2016, e questo dimostra la validità del percorso a cui tanti Comuni si stanno avviando e che il nostro Paese può ritrovare - continua Mazza - nella sua natura rurale, un nuovo impulso di sviluppo sostenibile. Spighe Verdi promuove la sostenibilità in ogni contesto aiutando efficacemente i Comuni ad avviarsi a un processo di miglioramento continuo”. “Agricoltura e sostenibilità sono due realtà indissolubili e dal loro rapporto dipenderà molto del futuro del nostro territorio - ha detto il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - la nostra Organizzazione da tempo è impegnata ad evidenziare e diffondere tutte quelle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale che le aziende già attuano o sperimentano. Ecco perché l’esperienza di FEE nella gestione del programma internazionale “Bandiera Blu” si integra perfettamente con i principi del nostro progetto EcoCloud”.

Tra i sostenitori di Spighe Verdi 2017 anche JTI (Japan Tobacco International) che ha scelto con entusiasmo di supportare l’iniziativa, che sposa alla perfezione i valori che da anni guidano le azioni dell’azienda all’interno delle comunità in cui opera, favorendone lo sviluppo economico, sociale e culturale. Un impegno che parte dal presupposto che dal rapporto virtuoso tra sostenibilità ambientale e agricoltura dipenderà buona parte del futuro del nostro territorio. Da sempre, infatti, JTI (Japan Tobacco International) realizza campagne di comunicazione a livello nazionale e locale per promuovere comportamenti responsabili da parte dei cittadini e sensibilizzarli al rispetto dell’ambiente. Inoltre, dal 2005, JTI è impegnata nel sostegno al patrimonio rurale del Paese attraverso accordi siglati a favore del settore tabacchicolo italiano, volti a migliorare la qualità del tabacco, rendere più efficiente e dare continuità alla filiera, nonché a salvaguardare le dimensioni occupazionali dei territori.

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