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Anche l’Italia agroalimentare nella morsa del gelo: bruciate dal gelo colture per migliaia di ettari e danni ingenti per tutte le strutture agricole nelle aree coinvolte. Danni particolarmente gravi per Puglia e Basilicata, e per le zone terremotate

La recente “ventata” artica che ha riportato l’Italia a fare i conti con temperature non certo usuali per gli ultimi decenni ha causato gravi danni all’intero mondo dell’agroalimentare italiano, con migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure. Emerge dal primo bilancio elaborato da Coldiretti sugli effetti del maltempo che ha colpito pesantemente le campagne delle regioni del centro sud dove si contano milioni di euro di danni, ma anche un forte aumento dei costi per il riscaldamento delle serre.
Il gelo ha colpito più duramente in regioni come la Puglia e la Basilicata, dalle quali provengono una buona parte degli ortaggi consumati dagli italiani, con le forniture che sono ora a rischio. Non sono solo colpiti però gli ortaggi invernali in campo, come piselli e carciofi, ma sono gravi anche i danni - sottolinea Coldiretti - che si sono verificati sugli agrumeti, così come sui vigneti di uva da tavola, che spesso hanno ceduto sotto il peso della neve. Preoccupano, inoltre, le condizioni degli animali allevati allo stato brado che si trovano senza alimentazione e non possono essere raggiunti.
Infine, drammatica è la situazione nelle zone terremotate, dove con l’arrivo della neve e del freddo occorre assolutamente, secondo Coldiretti, accelerare le procedure per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle a tutte le aziende e agli allevamenti danneggiati. La neve va, infatti, ad aggravare la situazione degli animali, che hanno bisogno di ricoveri con le stalle distrutte o inagibili: ma secondo Coldiretti serve anche garantire in tempi brevi una sistemazione a quegli agricoltori e allevatori che hanno avuto le case crollate o lesionate.

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