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L’“ASSEDIO” DEL LATTE A BRUXELLES: DOPO GLI ETTOLITRI DI LATTE “SPARATI” AL PARLAMENTO UE, OGGI È LA VOLTA DELLA COMMISSIONE CON GLI ALLEVATORI CHE PROTESTANO PER L’ABBANDONO DELLE QUOTE. DE CASTRO: “SBAGLIANO PALAZZO” E CON CIOLOS LI INCONTRANO

Ettolitri di latte sparati contro il Parlamento Ue: era questo lo scenario che accompagnava ieri l’assedio del latte a Bruxelles, con la protesta degli allevatori arrivati da tutta Europa con i trattori contro la politica comunitaria nel settore lattiero-caseario, e, in particolare, per reclamare l’abbandono del sistema delle quote latte e chiedere un nuovo strumento che permetta di sostenere i costi di produzione. E dopo aver piantato le tende in Place de Luxembourg la protesta indetta dall’European milk Board (Emb), di cui è membro per l’Italia il Copagri, oggi si è spostata alla Commissione Europea, bloccandone l’ingresso auto, e quello di tutto il quartiere europeo, con trattori e cartelli per “un prezzo in funzione dei costi di produzione”. Ma, forse, “hanno sbagliato palazzo, la manifestazione non andava rivolta al Parlamento europeo ma verso il Consiglio Ue che nei giorni scorsi, con la proposta del presidente permanente Herman Van Rompuy, ha lanciato un drammatico taglio al bilancio della Pac”, ha detto il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro che ha incontrato in strada gli allevatori, così come ha fatto anche il commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, primo risultato ottenuto dalla protesta. Ciolos si è infatti impegnato affinché, entro la metà del 2013, siano pronte nuove idee per adattare ulteriormente, a livello europeo, le regole e le misure in vigore nel settore del latte, alla realtà a cui sono confrontati gli allevatori europei, e che vede il prezzo del latte al produttore troppo basso e la chiusura, dal 2009 ad oggi, di 157.000 stalle in Europa.
“Immobilismo” ed “assenteismo”: queste infatti le accuse mosse dagli allevatori alla Commissione Ue sulle speranze nate dal varo del “pacchetto latte”, ossia l’insieme di nuove regole che doveva assicurare un prezzo “giusto” agli allevatori grazie ad un confronto “ad armi pari” con l’industria del settore.
De Castro ha portato il saluto “di tutta la Commissione Agricoltura che unita - ha detto - sta lavorando intensamente sulla riforma della Pac e non potrà mai accettare una revisione che comporti un aumento dei costi di produzione e una riduzione degli aiuti e del sostegno ai produttori europei”. De Castro ha tenuto così a smentire tutte voci di divisioni tra gli europarlamentari. Quanto alle richieste di produttori di creare un’agenzia, o piuttosto un osservatorio per monitorare i prezzi del latte in Europa, De Castro ha precisato: “abbiamo sostenuto già al momento della decisione sul “pacchetto latte” che erano necessari più strumenti per evitare speculazione sul mercato dei prodotti agricoli ed in particolare del latte. Per questo abbiamo invitato il commissario al mercato unico Michel Barnier a venire ad illustrarci le iniziative antispeculazione”.
“Siamo coscienti delle loro preoccupazioni - ha detto Roger White, portavoce di Ciolos - sia per quanto riguarda i prezzi del latte, ma anche per la fine del sistema europeo delle quote di produzione (aprile 2015) e per l’incertezza sull’ammontare che sarà destinato alla Pac nel bilancio 2014-2020”. E dopo l’impegno preso con gli allevatori, Ciolos ha assicurato che “i nuovi aggiustamenti saranno il frutto di una riflessione tra esperti indipendenti a cui parteciperanno anche i produttori europei”. Accolto in strada da lanci di fumogeni, nel presidio illuminato dalle candele a ricordo delle migliaia di aziende che hanno dovuto chiudere, ha voluto rassicurare i produttori: “il settore lattiero è per me prioritario - ha detto Ciolos - ho preso nota delle vostre idee sulla trasparenza e sul monitoraggio dei prezzi e prendo l’impegno di analizzarli”. Tuttavia, ha aggiunto, “i problemi non si risolveranno dal giorno all’indomani, e ora siamo solo all’inizio dell’applicazione del “pacchetto latte” che prevede contratti tra produttori e industriali su quantità e prezzi. Dobbiamo trovare risposte ai problemi non per uno o due anni ma sul lungo periodo”.

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