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Lambrusco vuol dire vino pop. Specie quello di Cantine Ceci, che per festeggiare gli 80 anni di attività ha chiesto a 10 giovani artisti di reinterpretare le icone delle ultime 8 decadi. Il risultato? Piccole opere d’arte in etichetta di Otello

Italia
Lambrusco vuol dire vino pop. Specie quello di Cantine Ceci, che per festeggiare gli 80 anni di attività ha chiesto a 10 giovani artisti di reinterpretare le icone delle ultime 8 decadi

Il Lambrusco sta al mondo del vino come il pop sta al mondo della musica. Ovvio, allora, che fosse proprio in chiave pop la celebrazione degli 80 anni di Cantine Ceci, griffe del vino mosso emiliano che incrocia spesso la propria strada con quella della cultura popolare, nelle forme più svariate. L’ultimo progetto coinvolge dieci artisti emergenti (Alessandro Canu, Chiara Fuca’, Chomp, Davide Forleo, Jack Larana, Johnny Cobalto, Maicol & Mirco, Silvia Trappa, Valeria Scaloni, Pietro Soresini e Riccardo Guasco), chiamati a reinterpretare questi otto decenni di Lambrusco Ceci, da cui è nata un’edizione limitata di ottanta opere, nelle etichette di Otello, la più pop delle bottiglie dell’azienda.
“Ho chiesto a 10 giovani artisti, i più bravi del momento, di interpretare, con il cervello libero da condizionamenti, questi 80 anni attraverso le icone di ogni decennio”, racconta a WineNews Alessandro Ceci. “Hanno dato vita a qualcosa che non c’era, piccoli capolavori da collezione in etichetta, da Jimi Hendrix, all’iPod, dal cubo di Rubik all’Allegro Chirurgo”. E non finisce qui, al fianco di Otello, ecco Bruno, un Lambrusco anni Sessanta dentro e fuori dalla bottiglia ...
Info: www.lambrusco.it

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