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Dal Giappone alla Romania, passando dalla Francia, per arrivare negli Usa, in Russia e in Palestina, naturalmente partendo dall’Italia del vino. È questo il “mappamondo” enoico di Riccardo Cotarella, il flying wine maker tricolore per eccellenza

Italia
La degustazione dei vini del mondo firmati da Riccardo Cotarella a Vinitaly

Dal Giappone alla Romania, passando dalla Francia, per arrivare negli Usa, in Russia e in Palestina, naturalmente partendo dall’Italia deli vino. È questo il “mappamondo” enoico di Riccardo Cotarella, il flying wine maker tricolore per eccellenza, capace, mettendo nel bicchiere 15 vini di 15 aziende diverse, un piccolo percorso enologico che racconta alcune delle realtà produttive e dei territori più importanti del vino mondiale.
Basta dunque un assaggio di 15 vini a Riccardo Cotarella, tra l’altro presidente di Assoenologi, per disegnare una piccola storia del vino nel nome delle aziende per cui è consulente. “Non c’è grande tradizione - ha ricordato Cotarella - ma c’è grande passione” in questo percorso. Un percorso che spesso coincide con successi e sfide di grande significato. Come nel caso della giapponese Camel Farm un progetto del tutto nuovo in cui, acanto ai vitigni internazionali, si punta sul locale Koshu, in una zona particolarmente fredda nell’isola di Okkaido la più settentrionale del Paese del Sol Levante.
Rappresenta un esempio tendenzialmente paradigmatico il Valdobbiadene Superiore Cartizze Vigna La Rivetta 2017 di Villa Sandi, un Prosecco che in qualche misura va oltre a se stesso sia perché prodotto in una particolare porzione della zona di produzione delle bollicine più famose d’Italia, sia perché dal punto di vista gustativo è un vino di buona articolazione e complessità.
Dalla Romania e precisamente dalla cantina Dorvena, che fa parte di Genagricola, arriva questa Feteasca Regala 2017, un bianco piacevole e ottenuto da un vitigno autoctono ancora dalle potenzialità non espresse nella propria interezza.
Nebbiolo di bella espressività fruttata e dolce il Per Papà 2012 del Castello di Cigognola, ottenuto nell’Oltrepò Pavese che in bocca è sorretto da un apporto del rovere ben evidente e di ottima fattura.
Una sfida con un vitigno impegnativo e molto sensibile alle condizioni climatiche quello tentata da Vallepicciola, nel Chianti Classico con il Boscobruno 2013, dal frutto maturo e dai cenni di caramella ad introdurre una progressione gustativa morbida e rilassata.
Cabernet Franc in purezza per il francese, siamo vicino a Tolosa, Domaine du Comte de Thun, Janus 2015, dal tratto olfattivo ben scolpito ed intenso e dalla bocca sinuosa ed avvolgente.
Molto elegante e capace di centrare anche una non secondaria tipicità il Chianti Classico Coltassala Riserva 2013 del Castello di Volpaia, un rosso di carattere dal profilo olfattivo fragrante e complesso e dal gusto incisivo e contrastato.
Austero e di grande suggestione, con una bella nota salina a fine bocca, il Nero d’Avola Don Antonio 2013 di Morgante, vino mediterraneo e caldo.
Resta un vino affascinante, soprattutto per le vicende che lo rendono possibile il Baladi 2013 di Cremisan, l’azienda dei Salesiani posta al confine tra Israele e Palestina, dove la convivenza tra religioni diverse è realtà.

Arriva dal Mar nero il West Hill Blend 2015 della cantina russa Usadba Divnomorskoe, un rosso ancora con qualche ingenuità stilistica, specialmente nel dosaggio dei legni di affinamento, ottenuto da Cabernet Sauvignon e Merlot.
Vino tutto stile e grande pulizia realizzativa l’americano Artist Series Meritage 2010 di Chateau Saint Michelle, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec, dal tratto aromatico deciso e intenso e dal gusto morbido e ritmato.
Promette bene il giovane Syrah in purezza laziale Ogrà 2013 della Famiglia Cotarella, dai profumi fruttati e speziati e dalla bocca morbida e profonda.
Buona esecuzione per il Bolgheri Superiore Opera Omnia 2015 de La Madonnina, piccola realtà bolgherese. Il naso è ben definito e non manca di note di eucalipto e cenni balsamici che rimandano al clima marittimo. In bocca, è morbido e avvolgente, con finale in crescendo.
Un Médoc di buona riconoscibilità e dalla cifra stilistica molto classica l’Haut Condissas 2004 prodotto da Domaines Rollan De By, un vino ancora molto giovane che ha davanti a sé uno sviluppo incoraggiante.
Potente ma non privo di carattere il Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2013 di Codice Citra, un rosso dai profumi di spezia e vaniglia e dal gusto morbido e concentrato.
Molto sostenuto dal legno ma anche dal gusto succoso e avvolgente il Primitivo Salice Salentino Selvarossa Riserva 2010 di Cantine Due Palme, un vino tutto potenza ed intensità.

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