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119 milioni di euro investiti, per 330 ettari nelle principali denominazioni di Toscana (Brunello, Chianti Classico e Bolgheri): a WineNews, Alejandro Bulgheroni, il 32esimo uomo più ricco del mondo che adesso sposta le attenzioni su Bolgheri

Italia
Stefano Capurso, Alejandro Bulgheroni ed Enrique Almagro a Vinitaly

119. Sono i milioni di euro investiti sin qui dal petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, uno degli uomini più ricchi del mondo, che ha scelto la Toscana come cuore pulsante di quello che possiamo tranquillamente definire “regno vitivinicolo”. 330. Sono gli ettari vitati nelle principali denominazioni della Regione, di , tra i 153,3 di Dievole, storica realtà nel Chianti Classico (dove si producono vino e olio dal 1090), gli 11,5 di Podere Brizio (di cui 7 a Brunello) ed i 67,6 di Poggio Landi (di cui 33 a Brunello), a Montalcino, i 58,75 di Tenuta le Colonne ed i 34 di Tenuta Meraviglia a Bolgheri. Una crescita esponenziale, concentrata in un lasso di tempo strettissimo, a cui adesso seguirà, giocoforza, un momento di assestamento, che servirà principalmente per dare una fisionomia precisa alle due aziende bolgheresi, come ha raccontato a WineNews Alejandro Bulgheroni, che abbiamo incontrato a Vinitaly.

“Il focus, in questo momento, è su Bolgheri, per tanti motivi. Prima di tutto, parliamo di un territorio giovane, in cui ci sono ancora enormi possibilità di crescita, piccolo, con i suoi 1.200 ettari vitati e appena 41 aziende. Inoltre - spiega il magnate argentino - la popolarità crescente di Bolgheri fa sì che ci sia enorme curiosità intorno a questo territorio, da parte dei consumatori e degli importatori. La strada che stiamo percorrendo per Tenuta le Colonne e Tenuta Meraviglia (97 ettari vitati complessivi, di cui 27,5 iscritti a Doc) è la stessa delle altre aziende del gruppo: sono entrambe in conversione biologica, e punteremo su declinazioni del Cabernet Franc che guardino all’eleganza ed alla freschezza, utilizzando la botte grande, che a Bolgheri non è certamente usuale. Il prossimo investimento importante riguarderà la cantina, unica per le due tenute”, continua Bulgheroni.

Un altro aspetto importante che va a completare la Alejandro Bulgheroni Family Vineyards è quello che riguarda l’hospitality. “In tutte le aziende esistono strutture ricettive, da Dievole, con il suo wine resort di 28 camere, a Podere Brizio, con un Bed & Breakfast di livello altissimo da 12 camere, stesso modello che verrà riproposto a Bolgheri”. E poi, c’è la connessione con la terra, raccontata plasticamente dalle 8.000 bottiglie di Tocca Stelle, “un Chianti Classico prodotto a Dievole da viti vecchie di almeno 40-50 anni: pensavamo di espiantarle, poi abbiamo deciso di farne una sorta di limited edition che ha dato risultati eccezionali. Ecco, dobbiamo essere bravi in questo senso - conclude il 32esimo uomo più ricco del mondo - ossia a saper andare a due velocità, continuando cioè a crescere senza mai perdere di vista il legame ed il rispetto con e per i territori”.

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