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Alla guida del Consorzio del Chianti Classico, e ora anche “Madame Chevalier dello Champagne”: la singolare onorificenza destinata a Carlotta Gori, dg del consorzio del Gallo Nero, da anni “gemellato” con il Comitè Champagne, oggi a Parigi

Italia
Il dg del Consorzio del Chianti Classico, Carlotta Gori

Alla guida del Consorzio del Chianti Classico, e ora anche “Madame Chevalier dello Champagne”: la singolare onorificenza destinata a Carlotta Gori, dg del consorzio del Gallo Nero, da anni “gemellato” con il Comitè Champagne. Un riconoscimento che consolida la collaborazione tra Chianti Classico e Champagne, due fra le denominazioni del vino più celebri al mondo, consegnato oggi a Parigi, al Ministero degli Affari Esteri, dove una delegazione del consorzio del Chianti Classico è stata invitata per le celebrazioni del “Capitolo di Primavera”, una delle attività tra degustazioni e iniziative rivolte a una rete di appassionati (professionisti della ristorazione e della sommellerie, personalità dello spettacolo, della politica e del mondo dei media) promosse dall’Ordre des Coteaux, storico ordine nato nel 1650, la cui attività si è interrotta prima della Rivoluzione Francese, e poi ripresa nel 1956 per volontà di personaggi come Roger Gaucher e Francois Taittinger, nato per valorizzare lo Champagne in ogni suo aspetto, e che oggi 4.000 membri in tutto il mondo.
“È un grande onore e anche un onere essere chiamata a rappresentare dei vini che sono i pilastri dell’enologia mondiale: il Chianti Classico di cui dirigo il Consorzio di tutela e valorizzazione e, grazie a questa onorificenza, lo Champagne - ha dichiarato il Direttore del Consorzio - credo fermamente nella collaborazione trasnazionale fra produzioni di qualità, ed è proprio per questo che il Consorzio Chianti Classico ha dato vita a un accordo con il Comité Champagne che prevede la condivisione delle proprie esperienze nella gestione delle rispettive governance, in materia di tutela legale delle denominazioni di origine nei paesi terzi (extra UE), nelle politiche di sviluppo turistico e di valorizzazione del patrimonio e in un confronto sempre aperto in materia enologica e viticolturale. Una collaborazione che ha arricchito entrambi le parti a livello umano prima ancora che professionale”.

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