02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Un territorio, la Lugana, un vitigno, il Trebbiano, e una famiglia, Zenato: il 12 aprile a Verona la presentazione del progetto “Nell’oasi della Lugana l’anima di Zenato”, storia per immagini dei tre elementi del successo di vino e famiglia

Italia
Il libro, progetto e mostra fotografica “Nell’oasi della Lugana l’anima di Zenato”

Cinquant’anni fa, una famiglia che scommette tutto su un vitigno autoctono, per trasformare un vino da tavola prodotto dai contadini della zona in un vino apprezzato in tutto il mondo. È la storia di un territorio, quello della Lugana, di un vitigno tradizionale, il Trebbiano, e di una famiglia radicata nel territorio e nella tradizione, la famiglia Zenato. Per raccontare come i tre elementi si sono intrecciati, determinando il loro successo in Italia e nel mondo, un progetto dal nome “Nell’oasi della Lugana l’anima di Zenato”, un racconto per immagini della terra di Lugana, quel mondo di Catullo e di Petrarca, una ricostruzione scrupolosa e avvincente di fatti e personaggi che si sono succeduti in questa terra fin dai tempi dei Romani, luogo di incontro e scontro tra uomini ed eserciti, commercianti e pellegrini, papi e principi.
Il 12 aprile, a Verona (Biblioteca Capitolare), la presentazione del progetto, che comprende un libro che porta lo stesso nome del progetto, “Nell’oasi della Lugana l’anima di Zenato”, edito da Edizioni Biblos, a cura dello storico veronese Bruno Avesani, che con perizia e passione ha documentato e narrato la storia di personaggi ed eventi che si sono succeduti nei secoli, del giornalista Cesare Pillon, firma storica del giornalismo enogastronomico che, dall’incontro con Luigi Veronelli nel 1979, ha studiato e raccontato l’evoluzione del mondo del vino, e del fotografo Francesco Radino, uno degli autori più influenti nel panorama della fotografia contemporanea in Italia. Accanto al libro, una mostra fotografica, aperta al pubblico, dal 13 al 25 aprile al Museo Canonicale della Biblioteca Capitolare di Verona, una delle biblioteche più antiche al mondo che quest’anno festeggia i 1500 anni di storia.
“La nostra famiglia - racconta Nadia Zenato, una delle signore dell’Amarone della Valpolicella - ha le sue radici proprio qui, nella Lugana. Con grande passione e determinazione abbiamo creduto in questo territorio, abbiamo investito nella valorizzazione di un vitigno autoctono, il Trebbiano di Lugana, impegnandoci in prima persona per renderlo un grande bianco conosciuto in tutto il mondo. Qui abbiamo vissuto fin dall’infanzia giorno dopo giorno le nostre impegnative esperienze di viticoltori. Dal nostro impegno quotidiano nel vigneto e in cantina è nata questa scelta di condividere le emozioni e le bellezze di questo territorio a noi tanto caro, che rappresenta l’anima del nostro lavoro”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli