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ProWein 2018 - Mercato maturo ed in leggero calo, la Germania, lentamente sta cambiando, con i Millennial che, come in altri mercati, portano apertura a nuovi stili e prodotti, e spingono verso la premiumisation: lo studio di Wine Intelligence

Italia
Il mercato del vino in Germania secondo Wine Intelligence

Mercato solido e maturo, quello di Germania, è, storicamente, poco incline a cambiamenti repentini. Lo conferma il fatto che i consumi, negli ultimi 4 anni, sono rimasti sostanzialmente stabili: sugli stessi livelli quelli di spumanti, -1% per quelli di vini fermi. Eppure, qualche novità sembra arrivare, sia sul fronte dei prezzi, tema molto sensibile sul mercato tedesco, dove il prezzo medio della bottiglia in grande distribuzione è intorno a 5 euro, e dove diminuisce il numero di chi compra bottiglie da meno di 2,99, mentre nel contempo aumenta quello di chi è disposto a spendere anche 15 euro per una bottiglia.
Grazie soprattutto all’arrivo dei celeberrimi Millennial anche sulla scena enoica della Germania, che portano, seppur lentamente, gli stessi driver di cambiamento che i giovani fanno vivere negli altri mercati: apertura a vini di stili diversi (il 56% dei consumatori tra 18 e 39 anni si dice disposto a sperimentare sempre cose nuove), e da territori e Paesi di tutto il mondo e “premiumisation”. Sono gli “highlights” dello studio presentato da Wine Intelligence a ProWein, la più grande fiera del vino del mondo (fino al 20 marzo, www.prowein.com), in Germania, dove l’Italia è protagonista con 1.700 cantine, e mercato diviso a metà tra vini domestici e di importazione (2,4 miliardi di euro nel complesso, nel 2017), di cui il Belpaese vale più del 30% in volume e valore. Un mercato in cui il consumatore, spiega Wine Intelligence, dimostra di voler spendere di più in vino, ma è poco supportato al momento della scelta, in una grande distribuzione affollatissima, spesso disorientante e dove la svendita e le promozioni sono all’ordine del giorno.
Poche informazioni nei punti vendita, pochi addetti specializzati, che secondo Wine Intelligence sarebbero decisivi per dare un nuovo slancio ad un mercato in cui, peraltro, sono pochissimi i brand riconosciuti dai consumatori. In generale, per i consumatori “regolari”, ovvero quelli che per Wine Intelligence bevono vino almeno una volta al giorno, il primo criterio di scelta al momento dell’acquisto rimane il vitigno (72%), me cresce molto la descrizione delle caratteristiche e dello stile del vino (70%), che supera anche la Regione ed il territorio di origine (68%). A seguire la notorietà di un brand riconosciuto, il consiglio di amici e familiari, e l’abbinamento con il cibo. In fondo alla classifica dei criteri di scelta di acquisto, le raccomandazioni della critica (32%), e la vittoria di premi o medaglie (30%).

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