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La storia del Chianti Classico entra ad Harvard. Con la lezione speciale “The Search for the true Chianti”, Bill Nesto e Frances Di Savino ribaltano il preconcetto di vino da tavola che da tempo si associa all’area vinicola nel cuore della Toscana

Italia
Il Chianti Classico entra ad Harvard, con il Master of Wine Bill Nesto e Frances Di Savino

“Per la maggior parte del secolo scorso, il nome Chianti ha fatto pensare ad un vino rosso da tavola italiano imbottigliato in un fiasco coperto di paglia, anziché evocare la storica regione nel cuore della Toscana”: sono queste le premesse alla singolare lezione che si è tenuta nella prestigiosa Università di Harvard a Boston dal titolo “The Search for the true Chianti”. Relatori d’eccezione, Bill Nesto e Frances Di Savino, co-autori del libro “Chianti Classico: The Search for Tuscany’s Noblest Wine”, con cui tentano di ribaltare un’associazione semplicistica diffusa legata al territorio chiantigiano, che ne sottovaluta la complessità storica, culturale e geografica (https://goo.gl/4ts2eR).
La presentazione del Master of Wine insieme alla moglie, che si è tenuta al Harvard Museum of Natural History, si è concentrata sulla storia del Sangiovese in Chianti, sull’evoluzione dell’enologia chiantigiana tramite il lavoro dei maestri Giacomo Tachis e Giulio Gambelli e sulla storia e il mistero del bando del 1716, emanato dal Granduca Cosimo III de’ Medici per delimitare la zona di produzione del Chianti (Chianti, Pomino, Carmignano e Valdarno), senza dimenticare il lavoro straordinario del Barone Bettino Ricasoli che, nel 1872, dopo accurati studi, mise nero su bianco la ricetta definitiva del Chianti.

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