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25 milioni di euro in più per investimenti e ristrutturazione dei vigneti, mentre le “assicurazioni uva da vino” passano dall’Ocm ai Psr: in Stato-Regioni via libera al Piano Nazionale di Sostengo per 2019-2023, annunciano le Cooperative

Italia
La Conferenza Stato Regioni ha detto ok al Pns vitivinicolo 2019, più risorse per ristrutturazione vigneti e investimenti

Tra il 2019 ed il 2023 i produttori di vino italiani potranno contare su 25 milioni di euro all’anno in più per gli investimenti e la ristrutturazione dei vigneti, a scapito della vendemmia verde, mentre la voce “assicurazioni uva da vino” non graverà più sull’Ocm Vino, ma sui Psr: sono le principali novità previste dal prossimo Piano Nazionale di Sostegno per il settore vitivinicolo, che ha ottenuto il via libera dalla conferenza Stato-Regioni. Ad annunciarlo l’Alleanza delle Cooperative.

La ricaduta positiva di questa decisione, è che possono essere “liberati” nel Pns 20 milioni di euro che ogni anno erano assorbiti dalla misura delle assicurazioni uva da vino e che adesso il Ministero ha deciso di destinare per finanziare la misura degli investimenti e della ristrutturazione vigneti.

Ai 20 milioni, che saranno ripartiti equamente tra investimenti e ristrutturazione, vanno poi aggiunti altri 5 milioni di euro assegnati alla misura investimenti, provenienti dalla misura della vendemmia verde, che passa dai 10 milioni di dotazione iniziale ai 5 milioni di dotazione annua per il prossimo quinquennio.


“La modifica nasce - spiega la Coordinatrice del Settore Vino, Ruenza Santandrea - dalle novità introdotte in materia di gestione del rischio dal regolamento omnibus, segno del lavoro condotto dal Ministero e dai deputati italiani, tra cui il corelatore Paolo De Castro. Con l’approvazione del regolamento omnibus, infatti, le condizioni di accesso alla misura delle assicurazioni previste per i viticoltori nel quadro dello Sviluppo Rurale risultano più vantaggiose rispetto all’Ocm: la soglia d’attivazione dell’aiuto viene fissata ad una perdita del reddito del 20%, anziché del 30% prevista nell’Ocm. Con questa decisione - commenta Ruenza Santandrea - avremo maggiori risorse per stimolare ancora di più la competitività del settore e chissà che in un futuro non troppo lontano non si possa assistere ad una maggiore dotazione anche per la misura della promozione”.

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