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Una produzione in calo del 19,8% (in linea con quello mondiale), compensata da una crescita degli ettari vitati e un export sul miliardo di euro: ecco il report “Piemonte Anteprima Vendemmia 2017”. Qualità eccellente sui rossi, ottima per i bianchi

La pubblicazione della prima stima di produzione mondiale di vino da parte di Oiv relativa al 2017 ha evidenziato una annata anomala in diversi mercati, tale da portare la quantità di vino al livello più basso da decenni pari a 247 milioni di ettolitri. Il calo di produzione significativo europeo è da imputare a fenomeni meteorologici estremi, che hanno riguardato anche l’Italia: germogliazioni precoci della vite, terribili gelate a fine aprile e un’estate caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni, hanno di fatto contribuito a far crollare la produzione del Belpaese a 39,3 milioni di ettolitri sui 50,9 del 2016 (dati entrambi provvisori). Gli stessi fenomeni climatici hanno messo a dura prova anche i vignaioli del Piemonte: una vendemmia precoce, di poca uva e maturata in fretta, ha dato una produzione di vino di poco più di 2 milioni di ettolitri, in calo del 19,8 % sul 2016. Eppure è stata un raccolto molto soddisfacente: gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017 il Piemonte promette, insomma, vini importanti e longevi, a totale vantaggio del mercato enoico sabaudo, che sta dando buoni risultati anche nell’export (cui va il 60% del vino prodotto). Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo (www.vignaioli.it).

Oltre alle valutazioni produttive e qualitative sull’annata passata, sono stati presentati anche alcuni dati economici che riguardano la regione. Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, dove il 33% della produzione vitivinicola arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole. Gli ettari vitati (in crescita per la prima volta dopo tanti anni) sono circa 44.200 (con un potenziale di 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro: un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Unione Europea. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone. Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro. “Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra. Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato - ha commentato il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio - ma adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle Doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?”.

Dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico durante i 12 mesi del 2017 di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle. Questo nonostante un terreno che ha sperimentato i minimi di storici di accumulo di precipitazioni degli ultimi 20 anni (con 0 giorni di pioggia ad esempio ad ottobre, quando di media ce ne sono 6) e un aumento delle temperature del suolo che si sono protratte anche nell’autunno. Dalla Regione Piemonte, in proposito, arriva lo spunto per avviare la discussione: “Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi”.

Focus: confronto superficie e produzioni Piemonte 2016 e 2017

Superficie
Totale ettari vitati 2016: 43.900 (di cui in produzione 42.124)
Totale ettari vitati 2017: 44.202 (di cui in produzione 40.813)
Variazione in %: +0,7 (-3,1%)


Produzione uva
Resa per ettaro 2016: 86,96 quintali
Resa per ettaro 2017: 72,39 quintali
Variazione in %: -16,8%

Resa totale 2016: 3.663.134
Resa totale 2017: 2.954.531
Variazione in %: -19,3%


Produzione di vino
Totale vino prodotto 2016: 2.549.079 ettolitri
Totale vino prodotto 2017: 2.043.136 ettolitri
Variazione in %: -19,8%

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