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Il gruppo Fontanafredda di Oscar Farinetti investe in Chianti Classico: acquisito per oltre 5 milioni di euro Il Colombaio di Cencio, 110 ettari a Gaiole in Chianti, di cui 15 vitati (a cui si aggiungono 7 ettari in affitto). E già punta la Sicilia

Italia
Fontanafredda di Oscar Farinetti investe in Chianti Classico: acquisito per 5 milioni di euro Il Colombaio di Cencio, 110 ettari a Gaiole in Chianti

Oscar Farinetti allarga ancora il suo “impero” vitivinicolo: i tenimenti di Fontanafredda arrivano nel cuore del Chianti Classico, con l’acquisto ella tenuta Il Colombaio di Cencio dalla famiglia tedesca Werner Ernst Wilhelm, azienda agricola con 110 ettari di terreni, e con una cantina di 4.000 metri quadrati, nel comune di Gaiole in Chianti, vicina a realtà prestigiose come la storica Barone Ricasoli, Castello di Ama, San Felice o Fonterutoli per citarne alcune.
Un investimento che, riporta  il quotidiano “La Stampa”, e confermano da Fontanafredda, è superiore ai 5 milioni di euro,
e da seguito agli oltre 11 già investiti nel 2016, con cui alla capogruppo Fontanafredda (realtà storica del Piemonte, da 120 ettari vitati, tutti in riconversione a biologico, con uno dei più grandi vigneti in corpo unico del territorio) Farinetti ha aggiunto Le Vigne di Zamò, in Friuli, le Cantine del Castello di Santa Vittoria, nel Roero, San Romano, nel territorio di Dogliani, Brandini a La Morra, nel territorio del Barolo (dove la famiglia Farinetti già possiede anche Borgogno, ndr), e Serafini & Vidotto, in Veneto.
15 gli ettari vitati di proprietà della tenuta, quasi tutti a Chianti Classico, a cui si aggiungono 7 ettari in affitto. “Siamo soddisfatti - dice a WineNews l’amministratore delegato di Fontanafredda, Piero Bagnasco - volevamo mettere i piedi in Toscana e in una denominazione, il Chianti Classico, che secondo noi ha un grande futuro davanti. Felici di questo primo passo”.
I piani di sviluppo non si fermano qui, perchè il gruppo, tra le altre cose ha già messo gli occhi sulla Sicilia. Come, del resto, lo stesso Bagnasco aveva dichiarato a fine 2017, commentando il riconoscimento di “European Winery of the Year” assegnatole dalla rivista Usa “Wine Enthusiast” (la cui italian editor è Kerin O’Keefe, https://goo.gl/w58nHP):
“non nego che stiamo guardando con interesse anche ad altre regioni d’Italia, prime fra tutte la Toscana e la Sicilia”, aveva detto Bagnasco. E se la Toscana, dunque, è cosa fatta, la prossima tappa “siciliana” sembra già segnata, “guardando non solo all’Etna, ma all’Isola nella sua interezza”, per un gruppo che, con una produzione complessiva di 13 milioni di bottiglie, ha chiuso il 2017 con un fatturato di 60 milioni di euro, in crescita del 13% sul 2016. Con il “mondo vinicolo” di Farinetti che, tra cantine di proprietà e partecipazioni, si estende sui 300 ettari di vigneto.

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