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Anteprima Amarone, non brilla nel calice la vendemmia 2014, “l’annata delle piogge”, con molte cantine che non hanno prodotto il vino top del territorio, a vantaggio del Valpolicella. Ma non mancano buone espressioni: i migliori assaggi di WineNews

Italia
2014 non grande annata per l’Amarone della Valpolicella, ma non mancano buone espressioni per il vino più importante del territorio

La 2014 non è stato un millesimo felice per l’Amarone della Valpolicella, che ha debuttato ad Anteprima Amarone, che si chiude oggi a Verona, tra i festeggiamenti per i 50 anni della Doc (www.anteprimaamarone.it). Sarà ricordato come “l’annata delle piogge”, non tanto e solo per gli oltre 1.500 millimetri caduti, ma per la loro concentrazione (ben 860 solo nel periodo vegetativo).
“In Valpolicella la 2014, pur non certo da ricordare in positivo - sottolinea Andrea Sartori, presidente del Consorzio di tutela Vini Valpolicella - non è stata uniforme. Abbiamo registrato una certa variabilità nella qualità, sia tra le zone pianeggianti e quelle collinari, dove le condizioni sono state migliori, sia tra le diverse vallate. La produzione ha subito un calo del 30%, rispetto alla media degli ultimi 5 anni, con un aumento delle uve destinate a Valpolicella, visto che molte aziende hanno fatto meno Amarone o non lo hanno prodotto affatto. Tuttavia abbiamo motivo di festeggiare perché abbiamo un reddito netto ad ettaro tra i più alti in Italia (sui 25.000 euro), un giro d’affari che supera i 600 milioni di euro e una produzione di 62 milioni di bottiglie solo nel 2017, con un aumento delle esportazioni del 10%”.
Guardando in dettaglio le condizioni meteorologiche, si è verificato un inverno asciutto con temperature sopra le medie storiche proseguito con abbondanti piogge a gennaio e febbraio. Le buone condizioni della primavera hanno garantito un ottimo germogliamento e, successivamente, un’ottima fioritura (anticipata di circa 10 giorni rispetto alle medie storiche). È nella seconda parte del ciclo vegetativo che le cose si sono complicate. Piogge continue anche di elevata intensità - con il record di oltre 250 mm di poggia caduti in luglio - e temperature contenute e nubi che hanno costretto la luminosità sotto le medie storiche. Il perdurare di queste condizioni ha prolungato il ciclo vegetativo della vite, creando non poche difficoltà per difendere la sanità delle uve. La vendemmia - partita il 19 settembre - ha fortunatamente goduto di condizioni meteo calde e asciutte.
“La grande capacità dei viticoltori della Valpolicella - sottolinea Olga Bussinello, direttore del Consorzio - ha permesso di mantenere quantitativi in linea con i disciplinari ma soprattutto di superare le avversità climatiche, nonostante le difficoltà tecniche nel mantenere uno stato sanitario delle uve nel complesso buono. Sono stati prodotti 834.000 quintali di uva, dei quali 228.000 destinati ad appassimento”.
Il profilo analitico-sensoriale dell’Amarone 2014, come di consueto, è stato tracciato dalla commissione di esperti enologi della Valpolicella che in dicembre analizza il profilo sensoriale di vari campioni - quest’anno meno numerosi - suddivisi per vallata di produzione.
“Rispetto al 2013, la 2014 presenta un’acidità totale più alta (a parità di pH), probabilmente per la presenza ancora evidente del malico, come pure un più elevato contenuto di potassio”, specifica Daniele Accordini, vicepresidente del Consorzio. Al contenuto “limitato” di zuccheri (inferiore a 6 grammi per litro) si affianca una glicerina superiore a 10 grammi per litro, e un estratto netto attorno a 34-35. Dal punto di vista sensoriale, fra 2014 e 2013, due annate fresche anche se con modalità differenti, vi è corrispondenza quasi perfetta di profilo sensoriale, pur con una intensità delle percezioni leggermente più elevata nel 2013. In generale il 2014, rispetto al 2013, evidenzia un più alto vegetale e balsamico, a parità di struttura, sapidità e tannino. La distanza tra i profili sensoriali dei vini ottenuti nelle diverse vallate evidenzia che queste differenze si amplificano in annate più fresche e piovose, con areali, quale quello di Marano di Valpolicella o quelli di prevalenza di media collina, meno svantaggiati, probabilmente per ventilazione, drenaggio e tipologia di terreno, rispetto a quelli di fondovalle. In annate più calde e regolari, sia in maturazione sia nella prima parte del periodo di appassimento, tali “rendite di posizione” sono meno marcate con un recupero qualitativo degli areali meno ‘estremi’ e un avvicinamento verso l’alto dei valori dei descrittori”.
E non mancano negli areali più ampi - quali Fumane, Valpantena e Mezzane/Illasi/Cazzano - anche differenze qualitative interne alla vallata. Le differenze più marcate riguardano i descrittori “frutta rossa fresca” (più presenti in Valpantena), “confettura”(diverso fra Marano e Negrar), “balsamico”, che vede Marano in testa, “morbidezza” meno elevata in San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio, “forza” e “ricchezza”, entrambe con Marano a prevalere. Si è verificato in sostanza una sorta di sovvertimento nei descrittori. Se negli anni scorsi era Negrar a dominare per “frutta nera matura” e “confettura”, “struttura” e “forza”, con Marano a prevalere in “sapidità e finezza”, quest’anno le posizioni si sono capovolte, anche se le differenze rimangono limitate.
Pochi gli Amarone della Valpolicella in degustazione all’Anteprima dei 50 anni della denominazione, molti dei quali - poco meno del 50% - campioni di botte. Difficile dunque in questa fase esprimersi su etichette dell’annata, fortunatamente anche corroborata dalla “trasfusione” di Amarone di altre annate consentita in misura del 30%. Certo questa è un’opportunità non alla portata di tutti, ma solo di chi, per quantità prodotte e politiche commerciali, ha in cantina millesimi precedenti del prezioso nettare. Sarà interessante riassaggiare tra qualche mese e più in là negli anni. Non sarebbe la prima “piccola” annata che tiene nel tempo.

Focus - Amarone della Valpolicella 2014, i migliori assaggi di WineNews ad Anteprima Amarone (di Clementina Palese)

Accordini Stefano Amarone Classico Acinatico - Colore rosso granato fitto. Naso compatto con note di frutta rossa matura e spezie. In bocca gioca sulla potenza e dà una percezione di alcolicità elevata, chiude lungo.

Bertani Amarone Valpantena - Il colore rosso granato è luminoso. Il naso delicato di frutti rossi e spezie, elegante. In bocca è ciliegia sotto spirito, equilibrato, sapido e lungo.

Cantina di Soave Amarone Riserva Rocca Sveva (campione da botte) - Rosso granato intenso. Al naso frutta rossa e spezie. In bocca delicato e armonico con un ritorno di frutta rossa, mediamente lungo.

Cantina Valpolicella Negrar Domini Veneti Amarone Classico Biologico - Colore rosso granato. Naso intenso e fruttato con note di ciliegia sotto spirito. In bocca bella struttura ed equilibrio, di buona persistenza.

Ca’ Rugate Amarone Punta Tolotti - Rosso granato fitto. Naso di frutti rossi piccoli, intenso. In bocca l’acidità è buona come il corpo, persiste in chiusura la nota fruttata.

Degani Amarone - Rosso granato intenso. Naso ampio con frutta rossa ben pronunciata. In bocca di buon equilibrio e struttura con finale di uva appassita.

Massimago Amarone Conte Gastone -Rosso granato scarico. Al naso dominano le spezie sui frutti rossi. In bocca risulta equilibrato ed elegante, invita al sorso successivo.

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