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Prosecco, oggi una realtà da oltre 500 milioni di bottiglie e 2,7 miliardi di euro (tra Doc e Docg). Ma 150 anni fa, a dare il La, è stata la storica cantina Carpenè Malvolti, che celebra un secolo e mezzo di vita imprenditoriale e di famiglia

Oggi il fenomeno Prosecco è una realtà che, tra Doc e Docg, mette insieme oltre 500 milioni di bottiglie, per un “fatturato” che supera i 2,7 miliardi di euro, ha conquistato i mercati del mondo ed è quasi diventato “sinonimo” di spumante italiano. Ma, come in ogni grande epopea, c’è chi ha fatto “scoccare la scintilla”. E, in questo caso, il suo nome Antonio Carpenè, che nel 1868 fondò la cantina Carpenè Malvolti (e nel 1876 tra i fondatori della Scuola Enologica di Conegliano, insieme a Giovanni Battista Cerletti), con “il sogno di produrre un vino spumeggiante con le uve raccolte sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene”. Cantina che proprio nel 2018 festeggia i 150 anni, sempre sotto la guida della famiglia Carpenè: oggi è Etile Carpenè, quarta generazione, a guidare la realtà che per prima, nel 1924, mise il nome del vitigno Prosecco (oggi Glera) in etichetta, racconta la stessa azienda, e che oggi è presente in 60 Paesi del mondo. Una storia che compie, dunque, un secolo e mezzo esatto di vita, ricorrenza che cade nell’anno in cui il Territorio delle Colline del Conegliano e Valdobbiadene potrebbe divenire patrimonio Unesco, e che vedrà tanti momenti per celebrare sia la Carpenè Malvolti (www.carpene-malvolti.com) che la storia vitivinicola dell’intero territorio, coinvolgendo le comunità che lo vivono, aprendo per esempio, la cantina alla città, e con progetti dedicati alle scuole.
Una storia di cui la storica cantina di Conegliano è stata pioniera, e la cui mission è sempre stata di far conoscere l’offerta enologica italiana, ed in particolare il Prosecco, “perseguita anche attraverso la fiorente fase comunicativa di fine dell’Ottocento per poi mettere in piedi una delle primissime campagne pubblicitarie in televisione negli anni Sessanta. Così come pionieri - racconta la cantina - lo si è stati su più fronti ed innanzitutto su quello enologico, cercando sempre di produrre un vino spumante di alta qualità, tanto da sviluppare la ricerca attraverso interlocuzioni e studi con i più eminenti scienziati dell’Ottocento, con l’obiettivo di mettere a punto il miglior metodo di spumantizzazione per il vitigno principe del territorio quale il Prosecco, oggi denominato Glera. Ed anche contribuendo all’individuazione del metodo migliore per la coltivazione delle uve nonché realizzando macchine e strumenti per migliorare ogni fase di lavorazione. Il risultato si legge nei numerosi premi ricevuti già alla prima Esposizione Mondiale nel 1873 a Vienna fino alle molteplici medaglie conquistate nei recentissimi tempi. Ed anche alla valorizzazione del marchio Carpenè Malvolti e dell’identità di quel prezioso vino, inserendo per primi al mondo già nel 1924 il nome del vitigno Prosecco in etichetta; ed ancora dedicando attenzione alla vestizione delle bottiglie agli albori del secolo scorso attraverso la caratterizzazione della grappa con una forma del vetro rappresentativa della tradizione veneta”.
“Sento forte tanto l’onere quanto l’onore di essere testimone dei valori storici e fondanti ereditati dalla mia famiglia - afferma Etile Carpenè - è un privilegio condurre l’impresa a questa tappa, avendo sempre posto al centro della nostra mission l’impegno etico di condividere la storia per determinarne il futuro, sia con i più stretti collaboratori ed i clienti tutti sia con il Paese intero. Gli eventi celebrativi in programma per i 150 anni non saranno un’auto-celebrazione bensì un modo per rendere merito e gratitudine al mio bisnonno Antonio Carpenè, che ha avuto l’idea di fondare l’impresa, valorizzare un territorio ed i suoi frutti nonché permettere alle generazioni successive di continuare a tramandarlo e contribuire alla storia imprenditoriale del nostro Paese”.
Come lo farà, a suo modo la restaurazione del sito storico che si aprirà alla Città di Conegliano in maggio. “È stato un impegno economico importante, finalizzato peraltro in una fase congiunturale non particolarmente favorevole - afferma Etile Carpenè - ma abbiamo ritenuto utile investire nella sede storica e nella relativa immagine, con l’orgoglio di celebrare così i 150 anni dalla fondazione dell’attività d’impresa, che per noi tutti costituisce una tappa dalla portata storica. Era un sogno che avevo in testa da tempo - confida Etile Carpenè - e che oggi, grazie al contributo di tutta la mia famiglia, in coincidenza con il nostro anniversario imprenditoriale siamo riusciti a realizzare”.
Tra gli eventi che celebreranno i 150 anni della cantina, una bottiglia speciale che sarà protagonista a Vinitaly, l’emissione di un francobollo celebrativo da parte di Poste Italiane il 15 giugno, data ufficiale della fondazione, il concorso “Storie di Vite” con l’Istituto Ipsia di Brugnera, paese natale di Antonio Carpenè, il lancio della prima edizione della Borsa di Studio Internazionale “Etilia Carpenè Larivera”, sesta generazione della famiglia Carpenè, per premiare gli studenti più virtuosi dell’Istituto Cerletti e della Fondazione Its di Conegliano (il 25 settembre), un progetto di ricerca sul contesto storico di fine Ottocento con l’Università Cà Foscari, fondata nel 1868 come la Carpenè Malvolti, e non solo.

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